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Il baskin batte le diversità. A Trani «un laboratorio di società»

Il baskin è lo sport inclusivo per eccellenza, perché mette sullo stesso campo da gioco ragazzi disabili e normodotati. A Trani si pratica dal 2017 grazie a una fitta collaborazione, meglio definita “lavoro di rete” di associazioni del territorio e di realtà scolastiche, ognuna della quali ha contribuito con la propria specificità al successo del…

Il baskin è lo sport inclusivo per eccellenza, perché mette sullo stesso campo da gioco ragazzi disabili e normodotati. A Trani si pratica dal 2017 grazie a una fitta collaborazione, meglio definita “lavoro di rete” di associazioni del territorio e di realtà scolastiche, ognuna della quali ha contribuito con la propria specificità al successo del baskin sul territorio tranese.

Questo nuovo sport ha origine settentrionali, nasce esattamente a Cremona, oggi riconosciuto dal Coni e dal Comitato Italiano Parolompico, è stato pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra: composta sia da ragazzi che da ragazze. In effetti, il baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità fisica e/o mentale che consenta il tiro in un canestro. Si mette così in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali e questa proposta, effettuata nella scuola, diventa un laboratorio di società.
Il regolamento del baskin adatta il materiale, lo spazio e le regole, ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. Anche i ragazzi normodotati beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin essi imparano ad inserirsi e ad organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti.
Le 10 regole valorizzano il contributo di ogni ragazzo all’interno della squadra. «Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento “assistenziale” a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili», spiega Anna Brizzi presidente dell’associazione Age Trani che ha dato impulso alla nascita del baskin nella città di Trani insieme alle associazioni sportive Fortitudo e Juve Trani. «Questi possono così sviluppare nuove capacità di comunicazione mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Inoltre la condivisione degli obiettivi sportivi coi ragazzi disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé», aggiunge Daniele Vergine, coach tecnico del Baskin Fortitudo Trani. «Riguardo ai ragazzi disabili possiamo dire che i risultati raggiunti sono considerevoli: è aumentata la fiducia in se stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere, sono cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazione con i ragazzi e con gli adulti», ha concluso la presidente Age Trani.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla professionalità tecnica di Lilli Basile, e ai volontari che quotidianamente si spendono senza se e senza ma. Lascia ben sperare l’Age Trani che ad oggi risulta vincitrice al bando di “Fondazione con il Sud”, e per questo potrà per il biennio 2022-2024 diffondere ulteriormente la cultura allo sport orientata all’integrazione tra persone normodotate e persone “diversamente abili”.

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