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Lino Banfi continua a sorprendere: al cinema con Pio e Amedeo, poi a teatro

Ha appena festeggiato 89 anni, ma di fermarsi non ha alcuna intenzione. Lino Banfi, il più amato tra i nonni d’Italia, simbolo della comicità popolare e rassicurante del nostro cinema, continua a sorprendere con il suo entusiasmo contagioso e la voglia di mettersi in gioco. Nato ad Andria il 9 luglio 1936, anche se all’anagrafe…
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Ha appena festeggiato 89 anni, ma di fermarsi non ha alcuna intenzione. Lino Banfi, il più amato tra i nonni d’Italia, simbolo della comicità popolare e rassicurante del nostro cinema, continua a sorprendere con il suo entusiasmo contagioso e la voglia di mettersi in gioco. Nato ad Andria il 9 luglio 1936, anche se all’anagrafe risulta l’11 luglio «perché forse le levatrici volevano farmi un favore e ringiovanirmi di due giorni», racconta lui con la solita ironia – è oggi uno dei volti più longevi e amati dello spettacolo italiano

Un nuovo film

Banfi non solo è ancora sulla scena, ma è attivamente impegnato in nuovi progetti. A settembre, il 7, sarà protagonista al Todi Festival con Passaggi a livello, una “conversazione spettacolo” con Pino Strabioli: porterà sul palco i ricordi, le riflessioni, e le battute che lo hanno reso un’icona. E intanto, tra un ricordo e l’altro, è tornato sul set: sta infatti girando un film con il duo comico Pio e Amedeo. Oi vita, oi vita mia! sarà in sala a Natale: «La mia è solo una partecipazione – spiega in un’intervista al Corriere della Sera – ma stiamo creando un bel trio».

Tanti ruoli, una sola storia

Quella di Lino Banfi, al secolo Pasquale Zagaria, è una carriera che ha attraversato generazioni, mode, cambiamenti. È stato il re della commedia sexy all’italiana negli anni Settanta e Ottanta, il tenero e saggio Nonno Libero della fiction Un medico in famiglia, l’amico di tanti italiani che con lui hanno riso, pianto, ricordato. Il suo talento è sempre stato quello di sdrammatizzare, anche quando la vita gli ha presentato sfide difficili, come la malattia della moglie Lucia, scomparsa nel 2023 dopo una lunga battaglia contro l’Alzheimer.

Ironia e consapevolezza

Oggi, alla soglia dei novant’anni, Lino si racconta con quella lucidità che i medici definiscono «da quarantenne». E con la consapevolezza del tempo che passa: «Sono ai tempi supplementari, posso ancora tirare qualche rigore, ma ormai siamo a fine partita». Una metafora calcistica che dice tutto sul suo modo di vivere la vecchiaia: con leggerezza, ma anche con un nostalgia.

Passaggi a livello

Passaggi a livello, in scena come detto al Todi Festival, sarà proprio questo: un’occasione per riflettere e far riflettere. «I passaggi a livello? Sono quelli che agli uomini, a una certa età, non si alzano più. Prima erano orgogliosi delle sbarre che si alzavano: le lucidavano, le lustravano, le tenevano in perfetta forma, ma poi resta solo la nostalgia dei bei tempi andati». E in quelle battute, come sempre, si nasconde la malinconia, ma anche la forza di chi sa ridere della vita.

Un docufilm per raccontarsi

Non è un caso che stia lavorando da tempo anche a un progetto che gli sta particolarmente a cuore: un docufilm in cui «l’attore Lino Banfi» incontrerà «l’uomo Pasquale Zagaria». Un dialogo tra due personalità che si sono sempre intrecciate, sul set come nella vita e che oggi vogliono lasciarsi raccontare senza filtri. «Sarà un’auto-narrazione piena di tenerezza per far capire che dietro la risata c’è sempre stata una persona che ha lottato, amato, vissuto fino in fondo».

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