Hanno 90 e 70 anni le due anziane signore che, grazie alle nozioni apprese durante gli incontri organizzati dai carabinieri, hanno permesso ai militari di arrestare tre uomini, presunti autori di truffe.
I due episodi sono avvenuti a Bisceglie e Minervino Murge. Il metodo utilizzato è sempre il solito: le anziane vengono contattate da un sedicente maresciallo dei carabinieri, che riferisce loro che un familiare è stato fermato e trattenuto presso una caserma per motivi giudiziari. Per la sua liberazione chiedono un compenso per le spese legali. Prese dalla preoccupazione le vittime racimolano quanto più denaro e gioielli possibili. Nel frattempo, un complice del finto maresciallo raggiunge l’abitazione delle anziane e si fa consegnare tutto.
Nei due episodi da cui sono scaturiti gli arresti, però, le vittime si sono insospettite e hanno contattato i veri carabinieri permettendo così di fermare i presunti truffatori.
Gli arrestati per la presunta tentata truffa di Bisceglie sono due uomini di origini campane, rispettivamente classe 2004 e 2000, che sono stati bloccati a bordo della loro auto mentre si stavano recando presso l’abitazione di una 90enne, prima contattata telefonicamente da un uomo che si era spacciato per il nipote e le aveva chiesto di consegnare del denaro per la sua liberazione, affermando di essere trattenuto presso la caserma di Barletta a causa del mancato pagamento di una fattura.
Analoghe modalità sarebbero state utilizzate a Minervino Murge da un altro uomo di origini campane, classe ’84, che avrebbe tentato di raggirare una 70enne fingendosi carabiniere e persuadendola a consegnare gioielli quali risarcimento danni per un incidente stradale causato dal marito. Per render ancor più credibile il presunto raggiro, l’uomo avrebbe esortato la donna a contattare dal telefono fisso il 112. Alla chiamata avrebbe risposto lo stesso presunto truffatore.
I carabinieri, in entrambi gli episodi, sono intervenuti in tempo bloccando i presunti responsabili e tranquillizzando le vittime. Tutti e tre gli uomini sono stati arrestati in flagranza di reato e condotti presso la casa circondariale di Trani. La loro posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.