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Dal teatro dell’Opera alla Scala. Il sogno di Antonio diventa realtà

Truccatore e acconciatore ufficiale alla Scala di Milano, al Teatro dell’Opera di Roma e chissà in quanti altri consessi artistici nazionali e internazionale vedremo lavorare il ventiquattrenne biscegliese Antonio Lopopolo, attualmente impegnato in diversi progetti in contemporanea e nome noto negli entourage teatrali di più alto rilievo. «Attualmente sto lavorando come truccatore e acconciatore presso…
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Truccatore e acconciatore ufficiale alla Scala di Milano, al Teatro dell’Opera di Roma e chissà in quanti altri consessi artistici nazionali e internazionale vedremo lavorare il ventiquattrenne biscegliese Antonio Lopopolo, attualmente impegnato in diversi progetti in contemporanea e nome noto negli entourage teatrali di più alto rilievo. «Attualmente sto lavorando come truccatore e acconciatore presso il Teatro Dell’Opera di Roma per produzioni come Madama Butterfly, La Bohème, Acquaprofonda, Tosca, Kàt’a Kabanová e balletti come Notre-Dame De Paris e Schiaccianoci. Continuo contemporaneamente anche la collaborazione con la Compagnia Dell’Alba con le produzioni musical di A Christmas Carol – Il musical e Piccole Donne, la prima versione italiana del musical di Broadway in tournée su tutto il territorio italiano. Mi sto accingendo anche alla fine delle riprese di un film con produzione indipendente firmata RasaFilm su Roma».

Entusiasta e commosso Antonio ci racconta l’esperienza alla Scala: «L’accademia del Teatro alla Scala di Milano è tra le migliori accademie di formazione per i mestieri dello spettacolo. Ho avuto modo di interfacciarmi con i professionisti che lavorano nell’ambito e che hanno riportato le loro esperienze decennali nel loro insegnamento. Di certo è stata la migliore decisione che abbia potuto prendere a 20 anni. Ho avuto una formazione a 360 gradi su tutto quello che concerne il trucco, le acconciature e gli effetti speciali di trucco in campo cine-teatrale».
Circa il futuro Antonio Lopopolo non nasconde progetti e ambizioni: «Di certo vorrei continuare a lavorare nei teatri italiani. Sono delle bellezze uniche nel loro genere, spesso però sottovalutate o addirittura sconosciute. Vorrei anche continuare la mia formazione. Sono dell’idea che non si smetta mai di apprendere e che ce ne sia continuamente bisogno».
Non vale il detto ‘lontano dagli occhi, lontano dal cuore, per Antonio, l’affetto verso la sua città: «Bisceglie è dove tutto ha avuto inizio e rimane sempre la mia casa. Ogni qualvolta ho qualche giorno libero ci torno per riunirmi alla famiglia, agli amici e all’amore». In un’ultima analisi un invito-sprone ai giovani che hanno un sogno, un’ambizione: «Bisogna porsi dei piccoli traguardi e, a piccoli passi, ci si avvicinerà alla propria destinazione. Non fatevi scoraggiare da nessuno, siate determinati e non smettete mai di sognare cose sempre più grandi. Ci saranno tanti sacrifici da fare, tante porte chiuse in viso, tanti ‘no’ ricevuti. Ma questo non deve scoraggiare. Anzi deve servire a migliorarsi, ad alzarsi di livello per dimostrare che alla fine ci si merita quel posto tanto sognato. Con me ha funzionato».

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