Una decisione sorprendente è giunta dal Tribunale per le misure di prevenzione di Bari, che ha revocato il sequestro di conti correnti e di un’abitazione a Canosa (Barletta-Andria-Trani) appartenenti a Sabino Carbone. Carbone, condannato all’ergastolo nel 2024 per quattro omicidi (sentenza impugnata in Appello), vede così la sua casa e i suoi soldi tornare nella disponibilità della moglie.
I giudici, pur confermando la pericolosità sociale di Carbone – ritenuto vicino al clan Campanella-Carbone – hanno rilevato la «provenienza lecita» del denaro utilizzato dalla moglie per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile. Nello specifico, la casa è stata comprata grazie a una donazione del nonno della donna, mentre i lavori di ristrutturazione sono stati finanziati con un prestito del padre della stessa.
Per queste ragioni, il Tribunale ha respinto la richiesta di confisca avanzata dalla Questura della Bat. Sabino Carbone e la moglie sono stati assistiti dagli avvocati Sabino Di Sibio e Raffaele Di Bello.