Aveva trasformato la fragilità in un’occasione di guadagno. Un uomo di 40 anni, disoccupato e con precedenti di polizia, è stato arrestato dai carabinieri di Canosa di Puglia con l’accusa di sfruttamento della prostituzione aggravata. Dietro la freddezza di un’inchiesta giudiziaria si nasconde una storia di solitudine, di manipolazione e di abuso del potere che nasce dalla disperazione.
Secondo quanto accertato dalle indagini, coordinate dalla Procura di Trani, l’uomo avrebbe gestito un vero e proprio «sistema» di incontri a pagamento, coinvolgendo due donne affette da disabilità psichica. Sarebbe stato lui a organizzare gli appuntamenti, a scegliere i clienti, a fissare luoghi e orari, e soprattutto a incassare i compensi, lasciando alle vittime solo le briciole di un guadagno che non avevano scelto.
Dietro l’apparenza di un aiuto, di una guida che prometteva protezione, si sarebbe nascosta una rete di sfruttamento quotidiano. Le due donne, secondo gli investigatori, vivevano in uno stato di dipendenza emotiva e materiale, incapaci di riconoscere la violenza subita.
L’uomo, ora rinchiuso nel carcere di Trani, è accusato di aver approfittato di questa vulnerabilità per ottenere denaro e controllo. Un caso che, ancora una volta, riporta al centro dell’attenzione il tema della tutela delle persone fragili, troppo spesso lasciate sole, invisibili, facili prede di chi sa manipolare il bisogno e la fiducia.
Le indagini proseguono per accertare se il 40enne avesse coinvolto anche altre vittime e per ricostruire la rete di rapporti che gli ha permesso di agire nell’ombra per mesi.










