«Il messaggio che voglio che tutti oggi comprendano è non avere paura e denunciare perché la violenza non è la risposta. Quando si subiscono aggressioni come quella che ho subito io, bisogna trovare la forza di andare avanti e sperare in un futuro migliore». È l’appello di Gabriele, 19 anni, che ricorda ancora quello che ha subito, insieme ai suoi amici, nel giugno di qualche anno fa, quando era finito nel mirino dei bulli.
Gabriele ha raccontato la sua esperienza nel corso di un incontro che si è svolto stamattina a Barletta, in occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, celebrata nella sede del Giudice di pace.
«È successo tutto in pochi attimi quando avevo 16 anni – ricorda Gabriele -: sono stato assalito da un gruppo di otto persone. Mi hanno preso gli occhiali su cui sono passati sopra con la bici elettrica. Mi hanno scaraventato per terra e mi hanno picchiato. Ho riportato diverse fratture. Sono stato aiutato da un passante a rialzarmi. È stato lui che mi ha portato a casa».
Gabriele ha raccontato due episodi in cui è stato vittima dei bulli, avvenuti a poche ore di distanza: «Il primo è successo l’uno giugno: ero con dei miei amici quando lo stesso gruppo ci ha insultato, strattonato. Poi, il 3 giugno ancora loro, l’aggressione. Ma io non ho esitato e li ho denunciati».
La testimonianza di Gabriele «è un messaggio importantissimo che vogliamo dare ai ragazzi», ha affermato Agata Oliva, presidente dell’Osservatorio violenze e suicidio che, in collaborazione con l’associazione Divine del Sud, ha organizzato l’evento a cui hanno partecipato alcune classi dell’istituto comprensivo “Mennea” di Barletta. «Abbiamo fortemente voluto questo incontro nell’aula del Giudice di pace, che è un presidio di legalità, perché noi vogliamo che anche i più piccoli sentano la forza delle Istituzioni», conclude Oliva.
