«A nome del priore dell’arciconfraternita San Giuseppe, Matteo Di Pinto, e del parroco, don Ferdinando Cascella, avendo appreso che girano per le case del quartiere due sconosciuti che chiedono offerte per San Giuseppe, vi comunichiamo che non vi è nessuno incaricato o delegato che faccia parte dell’arciconfraternita o della parrocchia di San Lorenzo che faccia questo servizio. I confratelli di San Giuseppe si faranno presenti, autorizzati e dotati di scapolare, a partire dalla settimana successiva a Pasqua per raccogliere contributi per la festa di San Giuseppe che sarà celebrata il prossimo 7 maggio», questo è ciò che si legge sulla pagina ufficiale dell’Arciconfraternita che ha sede nella chiesa di san Lorenzo, in pieno centro a Bisceglie, in merito ad alcuni uomini che starebbero chiedendo contributi senza autorizzazione da parte della parrocchia e dell’arciconfraternita per le case dei fedeli del quartiere.
Il parroco di san Lorenzo, don Ferdinando Cascella, ha voluto allertare i residenti del quartiere San Lorenzo, in particolar modo gli anziani: «Girano persone sconosciute a me e a tutto il direttivo dell’arciconfraternita di san Giuseppe che, senza alcuna autorizzazione e fingendosi confratelli, bussano alle case dei nostri parrocchiani per chiedere offerte e contributi per la festa di San Giuseppe. Ma tengo a precisare che – spiega il sacerdote – i confratelli effettueranno il loro giro di richiesta offerte soltanto dopo la Santa Pasqua e indosseranno lo scapolare ufficiale dell’arciconfraternita per essere facilmente identificabili e riconducibili alla comunità di appartenenza». «Per cui – conclude don Ferdinando – chiedo ai nostri parrocchiani di essere vigili e di non aprire a questi ignoti che stanno chiedendo soldi con l’inganno».
«Non è la prima volta che accadono questi episodi – , confermano alcuni residenti e commercianti del quartiere – Già lo scorso anno e anche due anni fa alcuni signori, presentandosi come confratelli, chiedevano ‘a nostro buon cuore’ delle offerte per la festa di san Giuseppe. Con il monito del parroco e con la diffusione mediatica di tali episodi spero che ora la smettano di approfittarsi della bontà dei parrocchiani».










