Un 37enne, Carlo Amoruso, è stato arrestato in relazione all’incendio che, la sera del 22 maggio scorso, a Bisceglie, distrusse la roulotte in cui fu trovato il corpo senza vita del 49enne Marino Tatoli.
Il 37enne biscegliese è stato arrestato stamattina dai carabinieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato e incendio doloso.
La roulotte era ferma in un autoparco in via Copenaghen a Bisceglie, dove la vittima svolgeva il lavoro di custode.
Stando a quanto emerso, il 37enne avrebbe appiccato le fiamme utilizzando del materiale infiammabile collocato attorno al mezzo, con presunta premeditazione e approfittando dello stato di incapacità della vittima, in quel momento verosimilmente priva di sensi.
Gli esami autoptici disposti dalla procura di Trani e previsti la scorsa settimana sono stati rinviati per consentire altri accertamenti investigativi sfociati ora nell’arresto.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’indagato.
L’omicidio ripreso dalle telecamere di videosorveglianza
I carabinieri hanno ricostruito le fasi del delitto del 49enne Marino Tatoli dalle immagini registrate da due telecamere di vigilanza di un’attività produttiva vicina all’autoparco. Nei video l’omicidio è raccontato frame dopo frame.
«L’indagato ha agito in modo indisturbato per un’ora», ha specificato il magistrato della Procura di Trani, Roberta Moramarco, che ha coordinato le indagini dei carabinieri. Nel filmato si vede la vittima 49enne arrivare nell’autoparco «alle 18:55 in presumibile stato di ebbrezza, barcollava e forse aveva bisogno di riposare», ha riferito il magistrato spiegando che poi l’uomo è «entrato nella roulotte dopo aver parlato con due persone», una delle quali è il 37enne arrestato. Ed è allora che l’indagato «resta solo, e inizia a fare qualcosa di agghiacciante», ha continuato Moramarco perché «raccoglie del materiale infiammabile che sistema vicino e sotto la roulotte» e ci aggiunge un contenitore che cosparge con dell’alcol.
«Alle 19:16 la vittima esce dal mezzo, dialoga per pochi secondi con l’indagato e poi rientra: non si accorge di cosa sta succedendo – ha chiarito la pm -. Alle 20:07 viene appiccato il fuoco, e c’è anche una deflagrazione» davanti a cui il 37enne, finito in manette sabato scorso, assiste immobile.
«Sembrava un incendio accidentale ma le fonti di prova raccolte ci hanno consentito di ricostruire un omicidio di cui resta ancora non accertato il movente», ha evidenziato il colonnello Massimiliano Galasso, comandante provinciale dei carabinieri di Barletta-Andria -Trani. L’autopsia sarà compiuta il 12 giugno dal medico legale dell’Università di Bari, Francesco Introna.