«La grande ipocrisia dei Comuni: parlare di lavoro povero e promuovere soluzioni come il salario minimo, mentre poi gli stessi enti mettono a gara appalti che prevedono condizioni di evidente miseria economica per i lavoratori». Lasciano poco spazio a dubbi le parole del segretario generale della Cisl di Bari, Giuseppe Boccuzzi, che punta il dito contro il Comune di Trani, accusandolo di favorire il “dumping contrattuale” attraverso un bando di gara per l’appalto di servizi.
Secondo il sindacalista, il bando promuoverebbe l’assunzione di personale, prevalentemente donne, con orari di lavoro e retribuzioni al di sotto dei minimi contrattuali.
Boccuzzi evidenzia come il bando preveda contratti con orari di lavoro settimanali di sole sette ore e mezza, di otto ore e quarantacinque minuti, o di dieci ore, criticando duramente quella che definisce «ipocrisia istituzionale o peggio, avallo istituzionale» nei confronti delle aziende che assumono a queste condizioni.
Il sindacalista annuncia inoltre che la Fisascat Cisl Bari e Bat e la Cisl Bari e Bat avvieranno a breve una mobilitazione di protesta e denuncia per contrastare questa pratica. «In queste battaglie sindacali non serve il quorum – sottolinea Boccuzzi – ma solo il coraggio delle proprie azioni e la libertà nel portarle avanti».