SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Ciclisti investiti e uccisi, ad Andria l’ultimo saluto a Sandro, Vincenzo e Antonio: «Le loro vite segnate dalla generosità»

In tantissimi, ad Andria, hanno dato l'ultimo saluto a Sandro Abruzzese, Vincenzo Mantovani e Antonio Porro, i tre ciclisti investiti e uccisi da un'auto domenica scorsa mentre percorrevano in direzione Sud la strada provinciale 231, nel territorio di Terlizzi. I tre erano volontari dell'Avis e oggi, ai funerali che si sono svolti nella cattedrale di…
l'edicola

In tantissimi, ad Andria, hanno dato l’ultimo saluto a Sandro Abruzzese, Vincenzo Mantovani e Antonio Porro, i tre ciclisti investiti e uccisi da un’auto domenica scorsa mentre percorrevano in direzione Sud la strada provinciale 231, nel territorio di Terlizzi.

I tre erano volontari dell’Avis e oggi, ai funerali che si sono svolti nella cattedrale di Andria, in tanti indossavano magliette bianche con il logo dell’associazione stampato sul petto. I visi stretti in una morsa di dolore. Tra le mani uno striscione, dal fondo azzurro su cui ci sono tre cuori che si intersecano fra loro con i volti di tre amici che hanno intrecciato le loro vite grazie alla solidarietà e alla passione per la bici. E poi una scritta: “Tre vite spezzate. Il nostro silenzio grida giustizia“.

Le famiglie delle tre vittime hanno scelto di far celebrare un funerale unico, nella cattedrale della città che è stata interdetta a telecamere, macchine fotografiche e taccuini.

Nella sua omelia, don Mimmo Basile, vicario generale del vescovo di Andria, ha ricordato che «Sandro, Vincenzo e Antonio hanno saputo amare e sono stati amati, nella loro esistenza quotidiana, negli affetti familiari, nel loro lavoro, nella trama delle relazioni con gli altri». Il sacerdote ha evidenziato «l’impegno sociale, il volontariato disinteressato, il servizio generoso che ha segnato le loro vite. Lo slogan dell’Avis “Il sangue non si versa, si dona” ci dà la speranza che il sangue versato sulla strada da Sandro, Vincenzo e Antonio sia, ancora una volta, un sangue donato, un seme che chiede di essere accolto perché porti frutto e germogli in vita che fiorisce – ha continuato – che risorge qui e ora». Poi la preghiera affinché «Dio possa consolare i loro cari e di dare consolazione nel dolore».

CORRELATI

BAT, Cronaca","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[456985,457579,457490],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!