La settimana lucana si apre con le mobilitazioni di protesta contro l’Autonomia Differenziata. Si terrà infatti domani a Potenza, in vista del Primo Maggio di Cgil, Cisl e Uil che si terrà per la prima volta in Basilicata e dedicato ai principi e ai valori della Costituzione, la prima manifestazione «che vede protagonista un ampio fronte politico, sociale, associativo». La definisce così Vincenzo Tortorelli, segretario regionale della Uil. «Siamo impegnati innanzitutto a far conoscere e spiegare ai lavoratori e ai cittadini gli effetti devastanti che si ripercuoterebbero sul Sud e sui ceti sociali più deboli», prosegue Tortorelli. E sottolinea un dato su tutti: «Le Regioni settentrionali, in media, ottengono un finanziamento pro capite di 12.908 euro a fronte dei 10.484 euro dei cittadini del Sud». C’è poi la questione del «carattere pubblico e nazionale» dell’istruzione che per la Uil rischia di minare le basi del diritto allo studio: «Ricordo – aggiunge Tortorelli – che la Uil scuola ha avviato la raccolta di firme per la proposta di Legge costituzionale di iniziativa popolare per contrastare l’autonomia differenziata nel sistema di istruzione. Questi sono solo alcuni esempi delle 23 materie che possono essere oggetto del “federalismo a geometria variabile». Per la Uil è «assolutamente necessario avere un progetto forte per il Paese, anche perché è qui che vivono le persone, i cui diritti civili e sociali, la cui dignità va salvaguardata e rafforzata. Noi riteniamo che questo Paese, per essere ammodernato e per competere sul piano dello sviluppo e ridurre le disuguaglianze, abbia bisogno di riforme molto ampie, condivise, partecipate, realizzate dalle forze politiche ma avvertite come opportune anche dalle forze sociali e dall’intera cittadinanza». La sigla sindacale sostiene che l’attuale governo abbia invece scelto «una strada diversa», con un intervento riformatore imperniato in sostanza su due obiettivi: da una parte l’autonomia differenziata, dall’altra la strada del presidenzialismo o semi presidenzialismo. E concludono: «La mobilitazione indetta unitariamente da Cgil, Cisl, Uil con la manifestazione a Napoli per il Sud il 20 maggio sarà l’ulteriore tappa contro il disegno di autonomia differenziata per ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati».