Passare dalle parole ai fatti per la tenuta dell’area industriale di Melfi «poiché, visti i tempi di attuazione del programma produttivo, saranno richiesti ancora sacrifici ai lavoratori»: a sollecitare un’accelerazione sono i rappresentanti delle sigle sindacali il giorno dopo il tavolo, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sul futuro di Stellantis.
La nota
Ieri i vertici regionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno partecipato a una riunione convocata dalla direzione aziendale di Stellantis per illustrare nel dettaglio le assegnazioni produttive per il sito di Melfi e il relativo cronoprogramma. A partire dal 2025 a marzo nella fabbrica in provincia di Potenza sarà in produzione la prima DS8 elettrica. A giugno entrerà in produzione la nuova Compass elettrica. A fine 2025 prenderanno il via le pre-serie della Compass mild hybrid. Nel 2026, nel primo semestre, partirà la produzione della Compass mild hybrid assieme alla DS7 sia in versione elettrica e mild hybrid. Nel secondo semestre del 2026, poi, partirà la nuova Lancia Gamma, anch’essa nella versione elettrica e mild hybrid.
«Sotto nostra sollecitazione – aggiungono le sigle sindacali – l’azienda ha dichiarato che, al momento, il 90% delle imprese dell’indotto ha acquisito le commesse per le nuove vetture e che non ci saranno ulteriori processi di internalizzazione per quanto riguarda la logistica e, visti i nuovi lanci produttivi, ci sarà una attenzione per il settore». Secondo le sigle sindacali «è fondamentale che ci siano i volumi per la saturazione degli impianti e per il mantenimento occupazionale per tutte le aziende dell’indotto.
Gli orari di lavoro
Nel contempo, per far fronte alle salite produttive e all’addestramento dei lavoratori, in modo temporaneo, per il 2025, Stellantis ha fatto sapere che lo stabilimento cambierà organizzazione del lavoro e orari, passando dagli attuali 15 turni a 10 turni, con una riduzione giornaliera dei volumi per far sì che lo stabilimento abbia una continuità produttiva giornaliera su un turno alternato 1 /2 turno».
L’appello
Di qui la conclusione dei vertici delle sigle sindacali: «Il Governo nazionale non può rimanere spettatore. Bisogna che si facciano atti concreti come il ripristino del fondo automotive e l’azzeramento del contributo addizionale a carico dell’azienda. Nello stesso tempo il Governo europeo deve, in tempi celeri, rivedere la norma sulla CO2 dal primo gennaio 2025, ma soprattutto avviare un’azione chiara e concreta per affrontare la transizione che tenga conto del lavoro e dei lavoratori».