Quindici persone, undici in carcere e quattro ai domiciliari, sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza e che ha sgominato «un’organizzazione stabilmente dedita ad attività di narcotraffico» a Melfi e nell’area del Vulture-Melfese, al confine con la provincia di Foggia, da dove arrivava la droga.
Il gip del capoluogo lucano ha inoltre disposto un divieto di dimora in Puglia e in Basilicata e sei obblighi quotidiani di presentazione alla polizia giudiziaria. A capo dell’associazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, un italiano, Enrico Caputo, e un cittadino di origini albanesi, Ardit Ismail.
I Carabinieri hanno anche accertato alcuni episodi di estorsione nei confronti di tossicodipendenti insolventi, minacciati utilizzando pure il nome di Alessandro Cassotta, dell’omonimo clan, condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Scoperti anche tre kalashnikov nella disponibilità di Ismail e di Antonino Delli Gatti, ritenuto appartenente al clan Di Muro-Delli Gatti operante nel Melfese. Coinvolto nell’operazione anche il fratello, Lorenzo Delli Gatti.
Oltre che per Caputo, Ismaili, Cassotta e i fratelli Delli Gatti, secondo quanto reso noto in un comunicato diffuso dalla Dda di Potenza, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta dal gip anche per Enkeled Sinaj, Donato Lovecchio, Mario Viglioglia, Mattia Viglioglia e Rosario Daniele Monticelli. Sono invece ai domiciliari Mirco Carriero, Giuseppe Carriero, Marco Nicoletti e Cataldo Leuci.
Il divieto di dimora in Puglia e in Basilicata è stato disposto nei confronti di Franco Calabrese, i sei obblighi quotidiani di presentazione alla polizia giudiziaria per Matteo Tarantino, Pasquale Stante, Giuseppe Calabrese, Salvatore Calabrese, Vincenzo Donadio e Iulian Cartofa Catalin.