Non bastavano il rincaro dei generi alimentari e quello di carburanti e tariffe energetiche. Sulle famiglie pugliesi e lucane sta per abbattersi l’ennesima stangata che stavolta riguarda libri e materiale scolastico: per acquistarli, secondo Assoutenti, bisognerà sborsare almeno il 10% in più rispetto al 2022 e si potrà arrivare a spendere anche 1.200 euro per ogni studente. Cifre notevoli, per frenare l’impennata delle quali l’associazione chiede al Governo di introdurre un calmiere.
I prodotti di cartoleria registrano un incremento medio del 9,2% su base annua, a causa dei rincari delle materie prime e dei maggiori costi di produzione. I prezzi, ovviamente, raggiungono livelli più elevati se si scelgono prodotti delle marche dedicate ai giovani o sponsorizzati dall’influencer del momento.
Per zaino, diario, astuccio, penne, matite e quaderni, quindi, ogni famiglia dovrà spendere mediamente 50 euro in più rispetto al 2022. Quanto ai libri di testo, l’esborso è molto variabile e dipende anche dal grado di istruzione: si va dai circa 300 euro a studente di prima media ai 600 del liceo, dizionari inclusi, ma si possono toccare punte anche di 700 euro in alcune classi, nel quadro di un business che supera quota il miliardo di euro l’anno. Sul fronte dei testi scolastici, i rincari sono dell’ordine dell’8-10% rispetto allo scorso anno e la spesa media crescerà di circa 45 euro a studente. Sommando il maggior esborso previsto per il corredo scolastico a quello calcolato per i libri di testo, dunque, Assoutenti stima che ciascuna famiglia pugliese e lucana dovrà spendere circa 95 euro in più rispetto al 2022. Per quanto invece riguarda la spesa complessiva, cioè quella per il materiale scolastico e per i libri di testo, l’associazione dei consumatori prevede picchi di spesa fino a 1.200 euro. Insomma, in vista c’è l’ennesimo salasso.
Ma come si può evitare di “dissanguarsi” per l’inizio dell’anno scolastico? Secondo Furio Truzzi, presidente nazionale di Assoutenti, è necessario intervenire su più fronti: «Da un lato, i genitori devono evitare i prodotti legati alle mode del momento e alle pubblicità martellanti dirette ai giovanissimi, che hanno prezzi sensibilmente più alti rispetto a quelli senza marca; dall’altro, il Governo deve ipotizzare, in collaborazione con grande distribuzione, commercio al dettaglio e produttori, “kit scuola” da vendere negli esercizi commerciali con diari, astucci, zaini, quaderni e altro materiale a prezzi ribassati». In più, sempre secondo Truzzi, sono indispensabili «misure sui listini dei libri di testo che ingiustificatamente aumentano di anno in anno».
Nel mirino di Assoutenti finiscono anche le scuole alle quali si contesta di sforare sistematicamente i tetti di spesa fissati dal Ministero dell’Istruzione. «Invitiamo i genitori a denunciare quegli istituti che non rispettano i limiti massimi ministeriali – conclude Furio Truzzi – Le scuole stesse devono attivarsi per aiutare le famiglie a risparmiare sull’acquisto dei libri, incentivando scambi tra studenti e potenziando le biblioteche scolastiche. Occorre bloccare il business degli editori sui libri scolastici, un settore che vale da solo la bellezza di 780 milioni di euro l’anno, ai quali vanno aggiunti 335 milioni dei servizi internet: in totale, oltre un terzo dell’intero mercato librario nazionale».