Sanità, l’allarme delle associazioni: «Da gennaio probabile rischio economico in Basilicata»

Giornate calde in Basilicata. Aumenta la preoccupazione della comunità per l’emergenza sanitaria in corso. Nelle ultime ore è stato il dottore Francesco Toscani, presidente lucano di Federlab, ad evidenziare la necessità di adeguare i tetti di spesa a laboratori e strutture della specialistica ambulatoriale perché siano messi in condizione di «dare il proprio contributo alla prevenzione e cura. Tutto l’opposto di quello che sta avvenendo nella nostra regione». Come già ribadito da Anisap, Aspat Basilicata, Cicas, Federbiologi, Federlab e Sanità Futura, a partire da gennaio, si prefigura l’impossibilità economica a poter sostenere l’esercizio delle proprie attività in nome e per conto del sistema sanitario regionale. «Di tutto ciò le strutture sanitarie del comparto accreditato non ne hanno nessuna colpa perché si dovrebbero farne carico per un intero trimestre, l’ultimo di quest’anno?», ha specificato ancora il dottore Toscani.

Così in terra lucana tutte le associazioni di categoria unite hanno chiesto un incontro urgentissimo per «scongiurare l’ineluttabile e nefasto epilogo». Si richiede al governo guidato dal presidente Vito Bardi di «non tergiversare ulteriormente perché, nella situazione attuale, tutte le strutture accreditate non potranno sostenere economicamente questa attività e saranno costrette ad annullare centinaia di migliaia di prestazioni a causa dei mancati pagamenti e della perenne assenza di programmazione sanitaria da parte della Regione Basilicata». Il tema sarebbe noto al Governo Regionale, ma gli addetti ai lavori hanno affermato che «ciò non sortisce alcun effetto ed è davvero imbarazzante e preoccupante questo silenzio, considerando tra l’altro i numerosi impegni presi pubblicamente negli ultimi mesi e nello scorso anno».

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