Sanità in Basilicata: conti in rosso, è rischio default

È in corso un’ispezione sui conti pubblici della sanità lucana da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze. Sembrerebbe che i conti al 31 dicembre 2022 siano fuori controllo. Nello specifico se il deficit di bilancio superasse i 70 milioni di euro, c’è il forte rischio del commissariamento della sanità in Basilicata, mentre se la cifra fosse inferiore (le voci parlano di un deficit tra i 20 ed i 40 milioni di euro), la Regione dovrebbe sottoscrivere un’intesa con il ministero per un piano di rientro, sottoposto a controlli periodici, che dovrebbe già gravare sul bilancio regionale 2023/25 in corso di approvazione da parte della Giunta regionale. Cresce così la tensione in via Verrastro che, nelle scorse ore, ha visto rinviare le riunioni della II e IV Commissione Consiliare già convocate, che prevedevano l’audizione dei direttori generali delle Aziende sanitarie sui bilanci di esercizio 2021. Le notizie sono confermate anche dal capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, Roberto Cifarelli: «Purtroppo siamo stati facili profeti nel denunciare ciò che i cittadini ci segnalavano da tempo: lunghe liste di attesa; caduta di reputazione delle nostre strutture sanitarie; fuga verso ospedali e servizi fuori regione», ha esordito l’esponente materano dei Dem che poi ha rimarcato come la conseguenza di tutto ciò «è che a parità di spese, ma con minori prestazioni effettuate, i conti vanno inevitabilmente in rosso».
Per Cifarelli la responsabilità è totalmente da attribuire al presidente Bardi e alle sue scelte sia politiche che tecniche ed operative. «Non aver voluto definire una nuova pianificazione e programmazione sanitaria ha comportato inerzia e interventi non coordinati, e ora ci vorrà tempo per porre riparo ai danni procurati dal centrodestra». Dello stesso avviso l’ex presidente della Regione e attuale consigliere regionale di Azione, Marcello Pittella, il quale ha dichiarato come «in barba a norme e regolamenti, ed in barba ad etica e responsabilità politica e amministrativa, il presidente Bardi ha polverizzato la sanità lucana, mettendo in ginocchio i livelli essenziali di assistenza, l’erogazione dei servizi, oltre ai conti economici che mai avevano registrato un disastro di queste proporzioni». A detta di Pittella con «presunzione ed altrettanta sciatteria», Bardi è venuto meno al suo compito preciso di indirizzo e controllo sull’andamento della sanità e «si è reso sordo a qualsiasi sollecitazione pur a lui rivolta in questi anni». Ora, ha aggiunto Pittella, siamo di fronte ad un default delle aziende sanitarie difficilmente sanabile se non intervenendo, come previsto dalla norma, con «risorse proprie o al contrario affidandosi ad alchimie pericolose, sulle quali non esiteremo ad interesse la magistratura contabile e i competenti uffici del Mef», ha poi concluso il lauriota.

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