Rosalba Demetrio si aggiudica il premio “Antros alla Carriera per la divulgazione della ricerca storica in Puglia e Basilicata”

«Sono emozionata e commossa». Questa la reazione della professoressa Rosalba Demetrio dopo aver ricevuto, nei giorni scorsi, il prestigioso Premio “Antros alla Carriera per la divulgazione della ricerca storica in Puglia e Basilicata”. Si tratta di un riconoscimento che, a detta della materana, è giunto «inatteso e che ha per me un grande significato perché espresso dalla rivista “Mathera”, trimestrale di storia e cultura del territorio, un periodico indipendente che ha messo al centro l’indagine condotta sul campo e sostanziata dalle fonti documentarie», ha specificato la presidente della delegazione Fai di Basilicata.

Laureata in lettere classiche, prima archeologa a specializzarsi presso la Scuola di Archeologia di Matera (ha discusso le sue tesi con i professori Bronzini e Fonseca), da trentacinque anni svolge attività di ricerca storica e di divulgazione, affiancando all’impegno scientifico l’insegnamento e la valorizzazione dei beni culturali. Le motivazioni del premio raccontano un’eccellenza, «tra i rari esempi, specie in ambito archeologico, di come il rigore scientifico e una solida preparazione accademica si possano conciliare con la divulgazione al grande pubblico, l’insegnamento ai più giovani e la valorizzazione dei beni culturali del nostro territorio».

La professoressa ha espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto e ha ringraziato i fondatori della rivista, Francesco Foschino e a Raffaele Paolicelli, perché hanno scelto di «generare crescita mediante la cultura, consentendo a molti studiosi, soprattutto giovani, di pubblicare l’esito delle proprie ricerche spesso silenziose o poco diffuse, investigando interessanti aspetti del patrimonio culturale materiale e immateriale delle due regioni geograficamente e storicamente contigue, Basilicata e Puglia, rivelandone lo straordinario paesaggio archeologico, urbano, agrario, naturale, culturale che sempre testimonia l’azione dell’ “homo faber” nell’ambiente in cui vive», ha poi terminato.

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