La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha deciso la parificazione parziale, «nei limiti dell’attività istruttoria», del Rendiconto della Regione Basilicata relativamente all’esercizio 2020-2021: la sentenza è stata pronunciata stamani, a Potenza, dal presidente della Sezione di controllo, Giuseppe Tagliamonte, al termine delle relazioni del consigliere Rocco Lotito, del referendario Lorenzo Gattoni e della memoria del procuratore regionale, Vittorio Raeli.
«In particolare – ha detto quest’ultimo nella sua memoria – rispetto alla parifica dello scorso anno non si registrano purtroppo significative novità, continuando a permanere le criticità che affliggono i vari tipi di controllo». Raeli ha evidenziato come «rimangono sulla carta i controlli sulla qualità dei servizi, della legislazione e sull’impatto della regolazione e le risposte pervenute dalla Regione si risolvono nella solita litania di cui si farebbe volentieri a meno». Ad avviso della procura, «anche nel 2021 la Regione non ha effettuato controlli di regolarità contabile e amministrativa nei confronti degli enti sub regionali e degli organismi istituiti per la gestione finanziaria degli interventi finanziati da risorse europee». Raeli ha «stigmatizzato il funzionamento complessivo del sistema di valutazione e trasparenza e integrità dei controlli interni». E dopo aver contestato «la nomina di tre direttori generali solo sulla base di curricula, senza colloquio», ha messo in evidenza quegli aspetti che «meritano l’attenzione che è mancata finora su Acquedotto Lucano e nel sistema della sanità».
«Per la dinamica della spesa in generale – ha spiegato Raeli – Acquedotto Lucano, dopo pronuncia della Cassazione, è diventata una società “in house”, e questo significa che la Regione deve esercitarne il controllo. E quella pronuncia prevede anche la giurisdizione di responsabilità per i danni eventualmente cagionati, a carico dell’ente regionale. Sul comparto sanitario – ha concluso – diverse criticità contabili e amministrative sulla della spesa sanitaria nel bilancio regionale; sul ritardo, nell’ambito dei piani di riordino della rete ospedaliera, nell’incremento dei posti letto di terapia intensiva e alla riconversione di posti letto ordinari in semi intensiva; sull’obbligo di aggiornare nei primi mesi dell’anno i piani di fabbisogno del personale; il mancato rispetto del tetto della spesa farmaceutica “convenzionata” e per “acquisti diretti”, per i quali la Basilicata risulta l’undicesima regione con indice di sforamento più alto».
Ha sottolineato Raeli, infine, come «il saldo tra mobilità sanitaria attiva e passiva sia negativo per 52 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti».
Il presidente della Regione, Vito Bardi, ha detto: «L’esame era difficile e noi abbiamo fatto i conti con la pandemia, tanto è che i rilievi mossici sono soprattutto nel settore della sanità. Ci stiamo organizzando – ha aggiunto – e nella prossima parifica sono convinto che andremo meglio».