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Regionali in Basilicata, pressing su Chiorazzo per il dietrofront: si fanno i nomi di Marrese e Lettieri

Nel centrosinistra scatta il pressing per far sì che Angelo Chiorazzo rinunci a candidarsi alla presidenza della Basilicata. Più di un esponente del campo largo, nelle scorse ore, ha tentato di convincere il re delle cooperative bianche a fare retromarcia. La mossa ha avuto almeno due conseguenze: da una parte, ha portato alle dimissioni di…

Nel centrosinistra scatta il pressing per far sì che Angelo Chiorazzo rinunci a candidarsi alla presidenza della Basilicata. Più di un esponente del campo largo, nelle scorse ore, ha tentato di convincere il re delle cooperative bianche a fare retromarcia. La mossa ha avuto almeno due conseguenze: da una parte, ha portato alle dimissioni di Fausto De Maria, presidente lucano di Italia Viva, per il quale «Chiorazzo è la scelta migliore»; dall’altra, ha scatenato una ridda di nomi, a cominciare dal presidente della provincia materana Piero Marrese e dal segretario regionale dem Angelo Lettieri.

Le pressioni su Chiorazzo potrebbero non sortire effetti. Già due giorni fa, infatti, l’imprenditore ha comunicato di non avere alcuna intenzione di rinunciare alla candidatura. A sostenerlo sono Basilicata Bene Comune, ma anche parte del Partito democratico lucano e di Italia Viva. Non deve meravigliare, quindi, il fatto che l’ostracismo nei confronti di Chiorazzo abbia spinto Fausto De Maria, presidente dei renziani di Lucania, a dimettersi. «La scelta migliore per Italia Viva alle prossime regionali è nel centrosinistra a sostegno di Chiorazzo, con una posizione determinante per l’affermazione di una leadership moderata. È questa certezza, per cui lavoro da mesi, che mi porta a rassegnare le dimissioni, nella convinzione che chiunque si vedrà affidata la responsabilità di portare avanti il mio lavoro non potrà che giungere alle mie stesse conclusioni», ha fatto sapere De Maria il cui posto è stato preso dalla senatrice Raffaella Paita.

Contro Chiorazzo sono schierati il Pd nazionale e il Movimento Cinque Stelle, alla ricerca di un nome unitario. Ecco perché, parallelamente al pressing per il dietrofront dell’imprenditore, nel centrosinistra è cominciata la caccia al nome alternativo. Si parla del manager della sanità Lorenzo Bochicchio, ma anche del presidente dell’Ordine dei medici Rocco Paternò e dell’ex presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza. I nomi più suggestivi, però, restano quelli di Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera, e Angelo Lettieri, segretario regionale dem.

Intanto, ieri è finito nella bufera l’ex ministro Roberto Speranza, alternativa a Chiorazzo gradita a Pd nazionale e M5s. A proposito della sua possibile candidatura alla presidenza della Basilicata, un quotidiano nazionale ha attribuito a Speranza un rifiuto espresso in questi termini: «Gioco in nazionale, non voglio tornare a giocare in Serie B». Il diretto interessato ha smentito questa affermazione, sostenendo di non averla mai pronunciata. Intanto, però, si è esposto all’ironia di Vito Bardi che, dopo aver incassato la ricandidatura, è già in campagna elettorale: «La Basilicata – ha scritto il governatore uscente su X – è la mia Champions League».

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