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Regionali in Basilicata, Marrese: «Centristi con Bardi? Unione anomala, vedremo i frutti»

È il quinto candidato del centrosinistra alla presidenza della Basilicata dopo Angelo Chiorazzo, Nicola Valluzzi, Piero Lacorazza e Domenico Lacerenza. Piero Marrese, però, è sicuro non solo di sopravvivere alla “strage” di aspiranti governatori alla quale da settimane si assiste nel campo largo, ma anche di avere la piena fiducia degli alleati e di poter…

È il quinto candidato del centrosinistra alla presidenza della Basilicata dopo Angelo Chiorazzo, Nicola Valluzzi, Piero Lacorazza e Domenico Lacerenza. Piero Marrese, però, è sicuro non solo di sopravvivere alla “strage” di aspiranti governatori alla quale da settimane si assiste nel campo largo, ma anche di avere la piena fiducia degli alleati e di poter battere lo sfidante Vito Bardi alle regionali del 21 e 22 aprile. E poco importa se, dopo i renziani di Italia Viva, pure i calendiani di Azione hanno scelto di appoggiare il governatore uscente di centrodestra. «Campo largo? No, il mio è il campo vincente e non sono l’ultima scelta del centrosinistra», dice il sindaco di Montalbano Jonico e presidente della Provincia di Matera che ora punta alla guida della Regione.

Ieri Marrese ha pronunciato le prime parole da candidato presidente della Basilicata per il centrosinistra. E, dopo essersi dichiarato «soddisfatto» e pronto ad affrontare «una grande sfida per liberare la Regione da una destra che ha fallito completamente», ha lanciato un messaggio alle altre formazioni lucane. «Continua il dialogo con i movimenti civici, le associazioni e il territorio», ha detto all’Ansa il sindaco e presidente della Provincia con ambizioni da governatore. Un concetto ribadito poche ore più tardi ai microfoni di “Un giorno da pecora”: «Non c’è chiusura verso nessuno, l’obiettivo comune è battere la destra». Le parole di Marrese sono apparse indirizzate soprattutto a Chiorazzo, il leader della civica Basilicata Casa Comune che ha visto le proprie velleità da governatore infrangersi sull’ostracismo dei vertici nazionali del Partito democratico e del Movimento Cinque Stelle. «Chiorazzo è una bravissima persona – ha riferito Marrese – e abbiamo l’obiettivo comune di battere Bardi». Resta da vedere, però, se le “parole al miele” indirizzate da Marrese a Chiorazzo sortiranno l’effetto sperato, cioè quello di assicurare al campo largo anche l’appoggio del “re delle coop bianche”. Al momento, infatti, non è escluso che il fondatore della cooperativa Auxilium decida di candidarsi ugualmente alla presidenza della Regione sfidando non solo Bardi, ma anche lo stesso Marrese.

Ancora più difficile sembra il rientro di Azione nel campo largo. Dopo l’indicazione del presidente della Provincia di Matera come candidato governatore per il centrosinistra, i vertici del partito di Carlo Calenda si sono riuniti e hanno deciso di sostenere Bardi, come soltanto 24 ore prima aveva fatto l’altro leader centrista Matteo Renzi. «La destra con Azione e Italia Viva? Vedremo che cosa scaturirà da questa unione fuori dal comune – ha commentato Marrese – È anomalo criticare e combattere sui territori contro l’attuale giunta e poi stare insieme alle elezioni. Chiamare Calenda? Non ho il suo numero».

Per il resto, il candidato del centrosinistra si è mostrato forte dell’appoggio dei vari partiti della coalizione: «Mi ha chiamato prima Elly Schlein, poi Giuseppe Conte che mi ha assicurato la piena fiducia del M5s. Con Bonelli e Fratoianni abbiamo fatto una videocall. Sono sicuro di battere Bardi».

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