«Il veto del Movimento Cinque Stelle? Incommentabile». Angelo Chiorazzo non usa mezzi termini per bollare l’ostracismo dei pentastellati verso la sua candidatura a presidente della Basilicata. Le parole del “re delle cooperative bianche”, sostenuto da Basilicata Bene Comune e dal Partito democratico locale ma non da quello nazionale né dal M5s, contribuiscono a rendere ancora più teso il clima nel centrosinistra lucano che non riesce a trovare un candidato presidente condiviso come invece è accaduto in Sardegna e Abruzzo. Nel frattempo, spuntano altri due nomi: Nicola Valluzzi, sindaco di Castelmezzano vicino a Chiorazzo ma sul quale potrebbero convergere Pd e M5s, e Marcello Pittella, già governatore della Basilicata dal 2013 al 2019.
Chiorazzo non vuole saperne di fare un passo indietro, come i vertici nazionali del Pd e del M5s gli hanno chiesto nei giorni scorsi. E ieri, a margine di un incontro sulla condizione delle donne organizzato da lui stesso a Potenza, l’ha fatto capire chiaramente. «Se tutti saranno responsabili come noi di Basilicata Bene Comune, il risultato si troverà. In questi mesi è mancata la responsabilità negli altri partiti», ha detto il fondatore della cooperativa Auxilium che al presidente pentastellato Giuseppe Conte e alla segretaria nazionale dem Elly Schlein fa sapere di aver già illustrato tutti i problemi dei lucani.
Mentre Pd e M5s sembrano sempre più orientati a schierare il parlamentare materano Roberto Speranza, già ministro della Salute nel governo Conte 2, si fa strada un’altra ipotesi: quella di un candidato “di mediazione”, cioè un nome vicino a Chiorazzo ma sul quale dem e pentastellati siano disposti a convergere. L’identikit è quello di Nicola Valluzzi, sindaco di Castelmezzano, ex esponente dem che ha lavorato al fianco del senatore Salvatore Margiotta quando era sottosegretario e che ora è tra i sostenitori di Chiorazzo in Basilicata casa comune. Si vedrà.
Nel frattempo, la posizione dei centristi resta un rebus. Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, punta sull’ex governatore lucano Marcello Pittella, che circa di una settimana fa è stato assolto in appello nel processo Sanitopoli. «È un nome che farebbe vincere le opposizioni – dice Richetti – ma nella coalizione che hanno in testa Conte e Schlein non è previsto che il candidato non sia loro espressione». Non tramonta, dunque, l’ipotesi che Azione sostenga Vito Bardi, governatore uscente che il centrodestra ha deciso di ricandidare: «È un moderato perbene, ma niente è deciso», fa sapere il leader nazionale Carlo Calenda. Verso Bardi sembra orientata anche Italia Viva che vede la possibile candidatura di Speranza come fumo negli occhi.