In Puglia e Basilicata si prevede un calo del raccolto di uva tra il 25 e il 30 per cento a causa della Peronospora, la malattia della vite che a causa delle abbondanti piogge di primavera e di inizio estate sta recando danni considerevoli in diverse regioni italiane in vista del prossimo raccolto. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio vendemmiale di Assoenologi, Ismea, e l’Unione italiana vini (Uiv), dopo una ricognizione nelle campagne. Il fenomeno sembra particolarmente concentrato lungo le aree che affacciano sull’Adriatico. «In grande sofferenza sarebbe anche il vigneto biologico – spiegano dall’osservatorio – che rappresenta quasi il 20% dei filari italiani che risulta in diverse aree in gran parte compromesso». Una situazione che potrebbe avere effetti devastanti sull’agroalimentare pugliese, fortemente caratterizzato anche dalle colture a uva. «Le abbondanti e continue piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio estate, sono state causa di malattie patogene in vigna, a iniziare dalla Peronospora, e in alcune zone dell’Italia, in particolare del centro-sud, anche se pur circoscritto ad alcune zone si annuncia un calo della produzione con punte del 40-50%, in alcuni casi addirittura del 60 per cento» afferma Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi. La pioggia pomeridiana, l’umidità della notte e il sole della mattina sono state le condizioni climatiche “perfette per far sviluppare la Peronospora che ha attaccato tutti i vigneti e in particolare le varietà più sensibili. Ma i danni possono essere comunque limitati da un punto di vista qualitativo con una attenta conduzione scientifica del vigneto». I produttori guardano al governo nella speranza di provvedimenti straordinari. Una crisi quella legata alla Peronospera che rischia di riscrivere gli equilibri economici del settore vitivinicolo.