Il leader di Azione Carlo Calenda ieri a Potenza per la campagna elettorale per le elezioni europee di giugno. Sul palco, il candidato lucano Marcello Pittella ed Elena Bonetti. L’incontro si è tenuto alle ore 11.00 presso il Parco di Montereale. Poi, in serata i candidati hanno raggiunto piazza San Giovanni a Matera. Al centro degli interventi i grandi temi internazionali, come la guerra e la crisi economica ma anche la Sanità, la questione della fabbrica Stellantis e del superamento del diritto di veto nel Consiglio europeo. Di fronte alle grandi sfide attuali per Bonetti è necessario che l’Europa ritrovi il ruolo di «grande potenza capace di guidare i processi della storia, senza dimenticarsi di nessuno».
«Serve – ha detto Bonetti – un’Europa in direzione delle nazioni unite e che non si lasci trascinare dagli accordi tra la Cina e la Russia, da una parte, o dall’isolazionismo degli Stati Uniti D’America». Soprattutto, ha aggiunto Bonetti: «l’Europa deve tornare a guardare in faccia le persone, le famiglie, i loro problemi». Il riferimento è in particolare alla Sanità e alle «difficoltà da parte delle famiglie di accesso ai servizi sanitari». A suo avviso, salute, sicurezza e benessere dei cittadini «sono prioritari e, pertanto, non possono essere ostaggio delle ideologie».
«Ero al governo – ha ricordato Bonetti – quando i Cinque stelle posero il veto al Mes sanitario. Ed ero in Parlamento quando ho visto da Forza Italia alla Lega a Fratelli d’Italia dire no al Mes sanitario. Quei 37 miliardi a cui abbiamo detto no potevano cambiare la vita delle persone. La politica deve tornare a occuparsi di questo ma con una visione grande. Serve il coraggio di voler cambiare le cose». E a proposito di cambiamenti, per Pittella bisogna, innanzitutto, provare a superare «quel maledetto gap che ha condizionato direttive e politiche di sviluppo europee, rappresentato dal potere di veto» in seno al Consiglio dell’Unione europea.
«Non può – ha aggiunto – un paese membro dell’Unione europea esercitare questo potere di veto e impallinare ogni provvedimento più avanzato che noi possiamo immaginare». Sulla questione «bisogna spingere sull’acceleratore», ha detto Pittella. Intanto, è chiaro l’obiettivo del suo partito nella competizione europea: «Puntiamo – ha detto l’esponente lucano di Azione- a superare ampiamente la percentuale di voto raggiunta alle scorse elezioni regionali. Puntiamo al 5 per cento? Siamo abbondantemente sopra il 4 per cento, si vedrà, se Dio vorrà. Ce la metteremo tutta».
Per il frontman di Azione Carlo Calenda «l’Italia in Europa non conta molto, non ha una grande influenza». Il motivo? «Mandiamo – dice Calenda – persone che non sono capaci di gestire un dossier. Serve gente preparata che conosce il territorio e ha competenze tecniche». «Dobbiamo parlare – ha concluso Calenda – delle cose che contano, come la questione Stellantis di cui non se n’è parlato per anni. Finché poi non è esplosa».