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Funerali di papa Francesco, il benefattore è lucano? Voci su Chiorazzo e Ferrero

E se fosse stato un imprenditore lucano a pagare le spese per il funerale di papa Francesco? L’ipotesi circola da qualche giorno e stuzzica la curiosità di tanti residenti in Basilicata e nella vicina Puglia. Non solo perché, nel suo testamento, Bergoglio ha parlato genericamente di un «benefattore» senza fornire alcun indizio sulla sua identità, ma anche perché la spesa per le esequie, per quanto più contenuta rispetto al passato, oscillerebbe tra i 600mila e il milione e mezzo di euro.

L’ipotesi Chiorazzo

L’indiscrezione, circolata sulla stampa locale, ha scatenato l’immancabile ridda di nomi. E i “sospetti” si sono immediatamente concentrati su Angelo Chiorazzo, consigliere regionale ma soprattutto “re delle cooperative bianche” delle Basilicata. L’identikit del fondatore della società Auxilium e leader della lista Basilicata Bene Comune, infatti, corrisponde perfettamente a quello del misterioso benefattore, almeno in linea teorica: attivo nel sociale, di formazione cattolica, in stretti rapporti con le gerarchie ecclesiastiche e in particolare con papa Francesco. Tra 2013 e 2025, d’altra parte, Chiorazzo ha incontrato più volta Bergoglio: a Fatima gli ha fatto salutare una famiglia di rifugiati palestinesi e a Roma gli ha portato in udienza decine di anziani, malati e disabili. Senza dimenticare che di Chiorazzo e Bergoglio circolano molte foto. Il diretto interessato, però, smentisce: «Non sono io il benefattore e, anche se lo fossi, non lo direi».

Gli altri nomi

Scartato Chiorazzo, molti si sono posti un interrogativo: quale imprenditore lucano potrebbe sostenere una spesa forte come quella per il funerale di un papa? Alcuni hanno pensato a Nicola Benedetto, con interessi che spaziano dal turismo all’editoria, e a Michele Motta, numero uno dei farmacisti lucani. Altri, invece, hanno scommesso su un “lucano di adozione” come Giovanni Ferrero, a capo dell’omonima azienda dolciaria: “mister Nutella” è piemontese, certo, ma a Balvano, in provincia di Potenza, ha uno dei suoi stabilimenti. E, soprattutto, vanta un patrimonio stimato di circa 38 miliardi di dollari, tale da consentirgli di sborsare un milione di euro per un funerale. Insomma, le piste non mancano e vanno ad aggiungersi a quelle che conducono a Silvio Berlusconi e a re Felipe di Spagna. Chissà. Una cosa è certa: la Chiesa, che da millenni custodisce segreti forse inconfessabili, difficilmente si lascerà scappare il nome dell’anonimo benefattore del papa.

(hanno collaborato Andreana Illiano e Mara Chiarelli)

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