In Basilicata continuano le polemiche dopo la Conferenza Unificata con la partecipazione della regione che ha espresso parere favorevole al disegno di legge delega sul nucleare sostenibile. Da giorni si registra un vivace scambio di opinioni tra esponenti di maggioranza e opposizione.
Si registra l’intervento del consigliere comunale Vito Sasso, esponente di Fratelli d’Italia. «Voglio intervenire nel dibattito non per difendere qualcuno o il parere dato, ma semplicemente per fare chiarezza su un tema raccontato in maniera del tutto distorta» afferma Sasso che precisa «ovviamente non è un provvedimento immediatamente operativo ma deve essere prima esaminato, ed eventualmente modificato, da Camera e Senato».
Conclude l’esponente meloniano «ognuno ha o avrà la propria idea a riguardo. Di una cosa sono certo, la Basilicata per tramite del suo Governo, vigilerà e seguirà i lavori Parlamentari in modo da essere paladina degli interessi dei propri cittadini e del suo territorio».
L’intervento
Oltre al consigliere meloniano della città dei Sassi, sulla questione si esprime anche il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani.
«In un momento in cui la Basilicata è colpita da una crisi idrica profonda e ancora priva di una risposta concreta, si apre un ulteriore fronte di preoccupazione: l’ipotesi che il nostro territorio possa essere interessato da insediamenti legati al cosiddetto “nucleare sostenibile», scrivono i giovani agricoltori che sottolineano come la questione non sia secondaria rispetto a una idea di sviluppo del territorio e di tutela del settore primario.
«La Basilicata è una regione agricola, viva, con comunità locali che conoscono e custodiscono il proprio territorio. La sua vocazione non può essere ignorata. La sua storia non può essere riscritta da scelte calate dall’alto».
I giovani agricoltori lucani tengono a precisare che la loro posizione non è contro l’innovazione ma che si oppongono «all’opacità, all’imposizione silenziosa, alla gestione strategica di un territorio senza coinvolgimento delle comunità che lo abitano».
La richiesta
Pertanto, avanzano una richiesta rivolta all’assise regionale perché faccia chiarezza sulla questione e «si esprima pubblicamente e in modo verificabile sul tema», ma anche che «venga avviato un confronto aperto e basato su dati, valutazioni tecniche e ambientali, prima di ogni decisione».
Per concludere «lo diciamo con rispetto, ma con fermezza: le comunità locali non sono una variabile secondaria. Ogni territorio ha un’identità, una memoria, una progettualità. E i cittadini – in uno Stato democratico – hanno il diritto non solo di essere informati, ma anche di partecipare attivamente a scelte che riguardano il futuro. La Basilicata non può diventare una terra di compensazione, dove si chiede tutto e si restituisce poco».