Morti sul lavoro, Basilicata in zona rossa con altre 4 regioni: 8 decessi in 9 mesi nel 2024

Morti sul lavoro, la Basilicata con 8 decessi nei primi nove mesi del 2024 finisce in zona rossa insieme a Valle d’Aosta, Umbria, Trentino Alto Adige e Sicilia. I dati dell’Osservatorio Sicurezza-Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre rilevano in queste regioni un’incidenza di infortuni superiore al +25 per cento rispetto alla media nazionale.

Il dati

La fotografia scattata dall’osservatorio evidenzia un fenomeno preoccupante in tutta Italia: da gennaio a settembre 2024 i decessi sul lavoro sono stati 776,15, ovvero il 2 per cento in più rispetto al 2023. Ogni mese sono oltre 48mila gli infortuni sul lavoro. Il settore più colpito è quello delle costruzioni, seguito dal manifatturiero e dai trasporti.

Nelle regioni in zona rossa insieme alla Basilicata le vittime sul lavoro state 46 in Sicilia, 19 in Trentino, 14 in Umbria e 4 in Val D’Aosta. «È come assistere quotidianamente, e talvolta anche più di una volta al giorno, alla stessa e purtroppo nota tragedia. Una crudele moviola non stop. Questo mostra l’emergenza morti sul lavoro in Italia», afferma Mauro Rosato, presidente dell’Osservatorio Vega. «I dati alla fine del terzo trimestre – aggiunge Rosato – non lasciano molte speranze su una proiezione confortante per la fine del 2024».

Il quadro nazionale

Da gennaio a settembre 2024 si sono, infatti, registrati 15 decessi in più rispetto al 2023. In zona arancione vi sono Calabria, Molise, Campania, Sardegna, Emilia – Romagna, Puglia e Abruzzo. In zona gialla troviamo il Lazio, la Lombardia, il Friuli Venezia-Giulia, la Liguria, il Piemonte e la Toscana. In zona bianca vi sono, invece, le regioni Veneto e Marche. Lo studio evidenzia che a maggior rischio infortuni sono soprattutto gli anziani. L’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza 98 per cento), seguita dalla fascia di lavoratori con età compresa tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 38,9 per cento). È quest’ultima la più colpita da infortuni mortali: 199 su 567. I lavoratori stranieri sono soggetti a rischio infortunio mortale quasi triplo rispetto agli italiani. Lo studio Vega ha rilevato il dato di 55,6 morti sul lavoro ogni milione di occupati, contro i 20,5 degli italiani. In particolare, gli stranieri deceduti sul lavoro nei primi nove mesi del 2024 sono 132, mentre sono 39 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Nel complesso sono cresciute le denunce di infortunio, dello 0,5 per cento rispetto a settembre 2023. Il settore delle costruzioni è il più colpito dal fenomeno delle morti sul lavoro. Da gennaio a settembre 2024 si sono registrati 106 decessi, una media di 12 morti al mese e 3 alla settimana. Nel manifatturiero i morti sono stati 71, nei trasporti e magazzinaggio 66 e nel commercio 39.

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