Matera, un successo strepitoso per la settima edizione di “Amabili Confini”

Obiettivo raggiunto per “Amabili Confini”, progetto di rigenerazione sociale delle periferie di Matera mediante la narrazione collettiva, ideato da Francesco Mongiello: grande partecipazione di pubblico anche per la settima edizione, ispirata al tema “respiro”.

La rassegna in programma dal 19 maggio al 16 giugno ha presentato un’anteprima il 5 maggio insieme a Enrico Terrinoni e un Amabili Confini Off (fuori programma) il 24 giugno con Marco Peano. Nel mezzo le piazze dei quartieri materani hanno ospitato gli scrittori Pierpaolo Vettori, Fabio Bacà, Domitilla Pirro, Nadeesha Uyangoda e Giorgia Tribuiani.  Abbinati singolarmente alle cinque macroaree in cui la città dei Sassi è stata virtualmente suddivisa, gli scrittori hanno dialogato con gli autori dei racconti scelti per ciascuna area di provenienza e presentato il loro romanzo o saggio più recente.

Soddisfata la presidente dell’Associazione, Maria Rosaria Salvatore: «Dopo due edizioni on line in seguito alla pandemia, siamo riusciti a realizzare una rassegna di successo che ha visto la partecipazione di più di 100 cittadini tra materani e fuori zona che si sono cimentati nella scrittura di brevi racconti e poesie. E poi ancora il coinvolgimento dei detenuti della Casa Circondariale di Matera e i racconti dei Migranti del centro di accoglienza minori di Salandra. Circa 10 scuole coinvolte ed il supporto del folto gruppo dei teamager, studenti delle scuole superiori che ci hanno accompagnato tecnicamente in ogni fase di realizzazione della rassegna e a cui va il mio più sentito ringraziamento. Una sfida vinta grazie alla competenza del nostro Direttore Artistico e alla passione con cui tutto il team di Amabili Confini lavora da 7 anni per la realizzazione di una rassegna culturale dall’enorme valore sociale ».

«Una rassegna cominciata sotto il segno dell’inclusione – ha dichiarato Francesco Mongiello, direttore artistico – con l’incontro tra lo scrittore Vettori e i detenuti della Casa Circondariale di Matera, a ribadire il potere evocativo e catartico della parola, che riesce a superare ogni barriera diventando il collante che unisce le più diverse e, a volte, inconciliabili esperienze di vita. L’altro elemento che ha reso speciale ogni incontro è stata la presenza costante del gruppo di studenti che ha affiancato il team di Amabili Confini nella logistica. La loro energia e il loro entusiasmo hanno attirato l’attenzione del pubblico e la curiosità di altri coetanei, tanto da colmare quel gap generazionale che si era riscontrato nelle edizioni precedenti, auspicando d’ora in avanti un cambiamento di rotta nella partecipazione attiva dei giovani. L’impegno che ci assumiamo – conclude – è quello di continuare a preservare la qualità della nostra offerta culturale in modo che possa diventare uno strumento di accrescimento del patrimonio cognitivo della comunità; di propiziare una maggiore partecipazione inter-generazionale; di riprendere quel cammino interrotto bruscamente dalla pandemia e che ha portato la nostra rassegna in altri comuni, grazie alla sinergia con alcune associazioni presenti in quei territori».

Guido Tortorelli

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