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Matera, adozione aree verdi: Comune allarga anche alle associazione ed enti del terzo settore

«Una visione della città che inverte il paradigma nel rapporto tra cittadini ed istituzioni e che basa la propria stessa essenza in una continua ricerca di collaborazione. Collaborazione che si sostanzia in un rapporto orizzontale di reciproca attenzione rispetto ai servizi erogati, fruibilità degli spazi e risposte socio economiche». Questo il commento dell’assessore all’Ambiente del…
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«Una visione della città che inverte il paradigma nel rapporto tra cittadini ed istituzioni e che basa la propria stessa essenza in una continua ricerca di collaborazione. Collaborazione che si sostanzia in un rapporto orizzontale di reciproca attenzione rispetto ai servizi erogati, fruibilità degli spazi e risposte socio economiche». Questo il commento dell’assessore all’Ambiente del Comune di Matera, Giuseppe Digilio dopo che, con deliberazione di Giunta, si è integrato il regolamento del Piano del Verde con la possibilità di affidare le aree pubbliche verdi, oltre che alle ai cittadini e alle imprese, anche alle associazioni e agli enti del Terzo Settore.

A detta dell’assessore con questi piccoli segnali di partecipazione e di collaborazione, si riduce il divario tra pubblico e privato, «almeno per quel che riguarda la fruizione e l’utilizzo degli spazi. L’idea di aprire, quindi, alla collaborazione con il mondo associativo, offrendo la possibilità di occupare spazi comuni, nel rispetto delle finalità urbanistiche ed ecologiche delle aree, è un primo passo per migliorare la qualità della vita, cogliendo, tra l’altro, l’opportunità di un facile raggiungimento di un equilibrio più sostenibile fra città, sistema urbano, aree pubbliche, ambiente e Amministrazione» ha aggiunto Digilio.

Gli spazi verdi cittadini ritornano ad essere bene comune nella disponibilità dei cittadini e delle associazioni che avranno il compito di custodirli, rendendoli maggiormente fruibili.

«Si tratta di un percorso innovativo – spiega il sindaco Bennardi – che certamente va verso la direzione di considerare le aree urbani tutte, comprese quelle verdi, come beni comuni da tutelare ma anche da vivere e curare insieme, con attività educative, sociali e culturali che ora potranno essere svolte anche dagli enti del Terzo Settore».

Guido Tortorelli

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