«Da condividere e sostenere l’appello rivolto ai lucani da Ulderico Pesce sul destino di un dipinto che ci riguarda. Le sue pennellate sono corpo, sguardo di un popolo diviso tra chi è partito e chi è rimasto. Sono lingua viva e anima in grado di generare un nuovo senso dei luoghi. Sono documento di una narrazione che vuole e può diventare patrimonio pubblico». È questa la posizione del consigliere comunale materano, Pasquale Doria, il quale si unisce nella richiesta di rendere pubblico lo storico dipinto ritrovato di Carlo Levi
«L’immagine pittorica restituita nell’intensa recitazione andata in scena nel chiostro di San Domenico, sede della Prefettura di Matera, è stata protagonista della rappresentazione teatrale intitolata “Luce del Sud”. Si tratta di un olio su tela di grandi dimensioni che parla attraverso gli occhi di “Antonio, Peppino e il cane Barone”, titolo del ritratto realizzato il primo novembre del 1935 da Carlo Levi durante il periodo di confino ad Aliano», ha aggiunto il consigliere di opposizione.
A detta di Doria si tratta di una testimonianza significativa che, dopo varie traversie, è giunta nella Città dei Sassi, dove è attualmente a disposizione del mercato. «Prima che il dipinto prenda il largo, Matera Civica accoglie l’invito di Ulderico Pesce. Il regista e attore lucano, a conclusione dello spettacolo, ha esplicitamente proposto l’acquisizione da parte di un ente pubblico dell’importante testimonianza presente anche nelle pagine di “Cristo si è fermato a Eboli”, scritto autobiografico di Carlo Levi su un’Italia sconosciuta, ridotta a luogo di confino della nazione», ha specificato.
Dunque è matura l’opportunità per il materano: «Vorremmo farlo con la volontà di dare un nuovo senso ai luoghi delle origini e di noi stessi, anche attraverso la consegna a futura memoria di un significativo tassello di una storia che ci appartiene. Per il ruolo territoriale che le compete, in tal senso, significativo risulterebbe un preciso impegno da parte dell’Amministrazione provinciale: si faccia interprete di questa condivisibile istanza», ha concluso.