«Leggo leggende metropolitane intorno alla Fondazione Matera 2019 che non meriterebbero risposta. Ci si accapiglia intorno a clausole di stile per gridare contro fantomatici scippi ai danni della città, autoelevandosi a paladini dell’orgoglio materano. Così si offende l’intelligenza dei materani». È la risposta giunta in tarda serata di ieri da parte del presidente della Regione, Vito Bardi, il quale dice basta alle illazioni sul futuro della struttura. «Matera è la Fondazione, che andrà avanti grazie alla Regione Basilicata e che insieme al Comune, alla Provincia, a Unibas e alla Camera di Commercio individuerà la migliore governance, ovviamente materana, per dare nuovo slancio all’esperienza di Matera 2019», ha aggiunto il governatore che ha apprezzato i contributi dei consiglieri comunali firmatari di una mozione «pregevole che condivido». Bardi ha chiarito come la città dei Sassi abbia una dimensione internazionale. «La rinnovata dimensione di Matera merita un dibattito all’altezza sulle finalità della Fondazione, che è uno strumento al servizio di Matera, una città patrimonio dell’umanità che merita una nuova e più alta visione», ha poi concluso il presidente. Dunque Bardi ha provato a fare chiarezza: la comunità è ancora con il fiato sospeso per capire il futuro del progetto. Dopo gli interventi della scorsa settimana tra il presidente della Regione e il sindaco di Matera, Domenico Bennardi che preannunciavano un accordo sull’imminente scadenza (fissata al 31 dicembre), è nuovamente scattato l’allarme tra la cittadinanza. «Con le modifiche allo statuto della Fondazione, il generale Bardi introduce la possibilità di spostarla da Matera a Potenza». Questo aveva dichiarato nel pomeriggio di ieri Volt Basilicata, secondo cui la Regione era in procinto di preparare un nuovo scippo ai danni della Capitale europea della cultura. «La bozza del nuovo statuto della Fondazione Matera 2019, all’articolo 1 introduce una novità che produrrebbe l’effetto di privare Matera anche della sede della stessa Fondazione». Per Volt, infatti, se il primo comma recita: “la Fondazione ha sede legale in Matera, presso il Palazzotto del Casale”, subito dopo introduce quella che «è ormai una trappola già abbondantemente collaudata». “Con delibera del Consiglio di Amministrazione – si legge nella bozza del nuovo statuto -, la Fondazione può modificare la propria sede, ed istituire anche altrove uffici amministrativi e di rappresentanza”. Da qui la posizione di Volt che attaccava il governatore: «Dal Palazzo della Regione, il generale Bardi si prepara a perpetrare l’ennesimo scippo ai danni di Matera. Come se non bastasse mettere in discussione la presidenza della Fondazione, come se non bastasse minacciarne la chiusura. E come se non bastassero già la spoliazione dell’ospedale Madonna delle Grazie (per potenziare il san Carlo) e il trasferimento della sede della Lucana Film Commission da Matera a Potenza». Intanto, nelle scorse ore, il consiglio comunale di Matera ha approvato una mozione d’indirizzo, sottoscritta da maggioranza ed opposizione, con la quale si dà formalmente mandato al primo cittadino, Domenico Bennardi, in qualità di presidente pro tempore della Fondazione Matera Basilicata 2019, di «difendere e rappresentare il protagonismo della città nel nuovo assetto della governance». Nello specifico, con la mozione, i consiglieri Visaggi, Schiuma, Violetto, Morelli, Susi, Stifano, Salvatore, Perniola, Paterino, Montemurro e Toto hanno chiesto che si proroghi la durata della Fondazione fino al 31 dicembre 2035, ridefinendone missione e funzioni, con il contributo degli enti fondatori e della comunità regionale. Richiesta quindi la definizione dell’assetto della governance della Fondazione, ispirandolo al “dovuto rispetto – si legge nel testo – di pari dignità tra Comune di Matera e Regione Basilicata, al coinvolgimento degli altri enti fondatori, all’apertura anche a nuove e qualificate presenze (come peraltro previsto dallo statuto), conservando in capo alla città di Matera la visione strategica, il ruolo di interprete e rappresentanza del processo, iniziato con la candidatura a Capitale della cultura”. Oggi è prevista la riunione del Consiglio d’indirizzo della Fondazione con l’obiettivo di trovare una sintesi nel delicato dibattito con la Regione sulla futura governance. Fumata bianco in arrivo?