Quale futuro per Marcello Pittella? In tanti si stanno ponendo il quesito dopo la sfuriata del consigliere regionale, il quale ovviamente non ha per nulla gradito la sua esclusione nelle candidature per Roma a favore del neo segretario regionale, Raffaele La Regina che, invece, ha saputo custodire il segreto fino all’ultimo.
Dopo l’annuncio del segretario Enrico Letta, l’ex governatore ha fatto intendere di poter clamorosamente lasciare il partito per poi chiudersi nel totale silenzio, non rilasciando ulteriori dichiarazioni. Ad oggi quindi due sono gli scenari che possono verificarsi. Nella prima opzione, quella meno probabile, Marcello Pittella potrebbe accettare di giocarsi le sue carte con il terzo polo, in particolare con Italia Viva, forte della presenza dei due consiglieri regionali, Mario Polese e Luca Braia. In questo caso anche Azione di Calenda garantirebbe l’appoggio per giungere al risultato con l’ok del segretario regionale Donato Pessolano che guida il partito in terra lucana. Dalla capitale potrebbero anche pensare eventualmente alla candidatura di Pittella all’uninominale al Senato che comporterebbe dei decisi consensi per il terzo polo che così ben figurerebbe in Basilicata.
La seconda ipotesi, quella più accreditata, vede il politico lucano costruire un percorso interno per la rielezione come presidente della Regione, data anche la figura sul territorio del fratello Gianni, ex europarlamentare e attuale sindaco di Lauria. In questo caso, Pittella si riprenderebbe la sua rivincita ai danni di La Regina (e non solo), facendo anche leva sugli altri silurati, vedi Margiotta. Ma come costruire la vittoria? Allargando la coalizione e blindandosi già da ora. L’accordo potrebbe nascere con Italia Viva (terzo polo) all’uninominale contribuendo all’elezione di un esponente (Braia? Polese?), magari sia alla Camera che al Senato (a patto che si vada tutti uniti). Al proporzionale, invece, il quorum sarà difficile per il terzo polo, mentre sicuramente sarà raggiunto dal M5S, pertanto, potrebbe supportare i candidati grillini per far conquistare i seggi e ottenere un numero rilevante anche in vista degli scopi nazionali del partito pentastellato.
Ipotesi, ragionamenti, idee su cui riflette il Gladiatore che ha chiaramente accusato il colpo, ma non ha alcuna intenzione di perdere la “battaglia”.
