Lucania, un mese senza treni. Cgil: «Trasporti da terzo mondo. Ci mobiliteremo»

«Per un mese in Basilicata non arriverà o partirà alcun treno. Toccato il punto più buio della storia dei trasporti su ferro da oltre 100 anni». Così, in una nota, Luigi Ditella Segretario generale Filt Cgil Basilicata che annuncia per l’autunno prossimo una «grande manifestazione» con i rappresentanti dei sindacati nazionali. «Nessuna notizia sulla trattativa con Trenitalia per il rinnovo del contratto di servizio», dice Ditella. Il Segretario spiega la situazione dei trasporti nella regione: «Per un mese – dice – i lucani non potranno né partire né arrivare da nessuna parte del territorio per la chiusura di tutte e tre le linee». A suo avviso, questo è « il risultato della famosa cura del ferro dell’assessora regionale alle Infrastrutture Donatella Merra, scomparsa da ogni tavolo di confronto sulla mobilità». La chiusura, secondo il Segretario «poteva essere evitata visto che i lavori almeno sulla linea per Foggia non interessano il territorio lucano». Una situazione che secondo Ditella è il risultato delle « scelte sbagliate del passato» e della «totale incapacità di affrontare la questioni trasporti da parte di tutta la classe dirigente della politica lucana» che hanno ridotto la regione a essere collegata prevalentemente «con mezzi diesel di inizio anni ’70, che in altre realtà effettuano solo linee turistiche non commerciali». Il segretario sottolinea che «gli interessi dei lucani cozzano con gli interessi delle regioni limitrofe, più grandi e meglio rappresentate politicamente». Il risultato? Non ha dubbi Ditella: «la Basilicata è razziata e relegata a trasporto di serie B». Restano poi da chiarire alcuni nodi, evidenziati da Ditella: «Le gare sul Tpl verranno effettuate, visto che l’affidamento è scaduto nel 2021 e ha superato tutti i limiti previsti dal regolamento europeo 1370? Quali investimenti sono stati fatti e quando verrà rinnovato il parco macchine dal momento che oltre il 50% non è a norma con le prossime direttive antinquinamento?». Questi i principali quesiti sul tavolo. Ma c’è un’altra questione da risolvere che il segretario definisce «vergognosa»: quella della stazione di Potenza con «barriere architettoniche non degne di una città capoluogo». Infine, sul tavolo della situazione trasporti regionali c’è «la situazione Fal, con una linea per Bari chiusa ormai da anni». Insomma, la strada intrapresa sul fronte dei trasporti preoccupa non poco il Segretario. «La Basilicata -dice- con 120 milioni di euro spesi per la mobilità, meriterebbe un trasporto di eccellenza, invece sempre più ci stiamo avviando verso un trasporto da terzo mondo, che l’autonomia differenziata renderà ancora più drammatico».

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