«La Basilicata al centro. Le battaglie, come i sogni, si realizzano con il cuore, la tenacia, l’impegno e la passione, tirando dritto per la strada che si è scelta di percorrere al servizio della propria comunità, territoriale e regionale. Con queste parole il consigliere regionale di Italia Viva, Luca Braia aveva annunciato la sua candidatura nel collegio uninominale della Basilicata per la Camera dei Deputati. Grande entusiasmo per il consigliere che specifica come bisogna intervenire.
Quali i temi urgenti per la Basilicata?
«Lavoro, giovani, sanità per arginare calo demografico e spopolamento delle aree interne in una Basilicata paralizzata e incapace di reagire. Serve visione, programmazione e azione per emergenze non affrontate e irrisolte. Utilizzare le risorse economiche per produrre effetti su dati e indicatori economici, occupazionali, sociali».
Come superare la crisi economica, energetica e sanitaria in corso?
«Conoscendo profondamente e analiticamente le cause, con confronti seri con esperti, operatori economici, parti interessate. Un patto sociale per riformare e riorganizzare il sistema strutturalmente. Digitalizzazione, energie rinnovabili, idrogeno: Basilicata hub energetico italiano, non solo incentivi a pioggia o assistenziali ma politica di sviluppo anche industriale territoriale per attrarre investimenti e imprese. Agricoltura, turismo, ambiente, automotive, energia. La fibra in ogni comune lucano per servizi nelle case, dalla p.a. alla sanità, per consentire di restare a vivere qui. Aumentare e migliorare le retribuzioni del personale sanitario, in fuga dai nostri ospedali. Un patto con la sanità privata. Medicina del territorio, 118, servizio emergenza urgenza nelle precarie situazioni infrastrutturali, Madonna delle Grazie e Asm. Sempre più concreto il rischio di rivoluzione sociale».
Capitolo gas. Quale il suo pensiero?
«Ridiscutere accordi Eni e Total con Governo. Modificare legge nazionale su royalties e compensazioni ambientali per incrementare quote destinate alle regioni, estendendo anche a rinnovabili. Raddoppiare quota gas gratuita per la Basilicata, sino all’autosufficienza di 450 milioni di mc. Su 1,5 miliardi di mc, 200 milioni attuali (13%) sono iniqui per politiche di sostegno a famiglie e imprese. Chi estrae deve realizzare interventi nella filiera delle rinnovabili, idrogeno compreso».
Quali le vostre proposte per i giovani lucani?
«Rimarranno o ritorneranno solo se miglioriamo servizi e qualità della vita, fornendo occasioni di lavoro. Deve diventare vantaggioso metter su famiglia qui. Non bastano slogan e gas gratis. Si insulta e si offende intelligenza e dignità della comunità. Italia Viva ha presentato una proposta di legge per incentivare lo smart working a imprese e lavoratori. Possibile risposta immediata per trasferirsi a lavorare nei paesi di origine. Necessaria task force per il lavoro a sostegno del passaggio generazionale. ITS capaci di mettere in relazione formazione e lavoro».
Come la Basilicata può attrarre investitori?
«Incentivi a breve termine e vantaggi strutturali nel tempo. Fondamentale abbassare costi energetici, finanziando autoproduzione alle imprese, detassando investimenti e assunzioni. Risorse economiche importanti per ZES, da far partire immediatamente. Cultura, turismo e agroalimentare devono assolutamente rivivere creando un unicum esperienziale. Non abbiamo rivali nel mondo per la bellezza, storia e identità. Solo eleggendo lucani in Parlamento, con la profonda conoscenza dei territori, diventerà sentiero immediatamente percorribile».