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Le sale cinematografiche lucane sono al collasso: «Non è più possibile restare aperti». E la Regione è assente

«Giovedì 19 maggio, alle ore 10.30, presso la multisala Due Torri di Potenza, via Due Torri n. 5, gli esercenti lucani uniti in conferenza stampa annunceranno la serrata dei cinema che chiuderanno per protesta nei confronti della Regione Basilicata se non verranno date concrete risposte alle attese promesse di sostegno mai mantenute sino ad ora». È questa l’anticipazione rilasciata dai proprietari delle sale cinematografiche lucane. A detta degli addetti ai lavori la pandemia ha notevolmente cambiato le abitudini del pubblico, motivo per cui «la riconquista di 100 milioni di spettatori in Italia sarà molto difficile se non impossibile».

Questa prospettiva, insieme al rincaro delle spese gestionali per l’aumento di consumi energetici sta penalizzando fortemente le sale lucane con il rischio serio che le poche sale lucane rimaste (14 totali) non abbiano più la forza di restare aperte.
Da qui la richiesta precisa: «Ragion per cui solo un serio intervento pubblico da parte delle istituzioni, in primis da parte dell’ente più vicino al nostro territorio ovvero la Regione Basilicata, potrà accompagnare le imprese alla ripartenza e scongiurare la perdita di sale nei nostri territori, sale tutte con vocazione socio culturale e spesso dedite anche a programmazione teatrale».
I proprietari evidenziano come, ad oggi, non sia arrivato nessun contributo concreto. «Non un sostegno alla attività per perdita di fatturato per la pandemia, non un sostegno alla ripartenza, né alle progettualità legate alla programmazione di film d’autore ed alla formazione del pubblico specie quello scolastico. Nulla da sempre – aggiungono -, tranne che nella passata legislatura per il digitale, per sostenere la riqualificazione strutturale delle sale come avviene da anni in tante regioni d’Italia. Eppure siamo a conoscenza di risorse residue per un capitolo di spesa per le sale cinematografiche su Sensi Contemporanei».
Una situazione difficile aggravata dalle recenti scelte politiche. «Ma quel che è peggio non esiste alcuna reale interlocuzione con le istituzioni pubbliche regionali – precisano -, non esiste un assessore al ramo Cultura, non esiste più un dirigente di riferimento, non esiste in realtà la dirigenza della Lucana Film Commission priva di Presidente, direttore, staff e di fondi da molti mesi. Ed infine, non è mai giunta in Consiglio regionale la tanto attesa e paventata legge regionale Cinema di cui esiste un’ottima bozza pronta da più di un anno. Per le sale cinematografiche lucane – concludono -, tra i pochi presidi culturali rimasti in questa regione, non è più possibile restare aperti!».

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