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Le mamme lucane in equilibrio tra lavoro e famiglia, ma quanti ostacoli: alto il divario tra madri e papà

Non è un paese per mamme, men che meno per mamme che lavorano: è la fotografia dell’Italia scattata da Save The Children nel rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia nel 2021”.

Le madri lavoratrici lucane sono tra quelle che lo squilibrio lo subiscono più di tutte: la Basilicata è infatti in 18esima posizione e scende ancora rispetto agli ultimi anni. La festa della mamma, a una settimana di distanza dalla festa dei lavoratori, è messa in ombra dai numeri sconfortanti che riguardano il Mezzogiorno: 62,6% il divario del tasso occupazionale tra donne e uomini nel Mezzogiorno, con l’occupazione dei padri che cresce all’aumentare del numero di figli minorenni nel nucleo e quello delle donne che invece va giù. Le mamme con un figlio minorenne occupate sono il 61%, gli uomini l’88,6%. Se i figli minorenni sono due o più, le mamme che lavorano sono il 54,5%, i papà l’89,9%.
A questi dati, per la Basilicata si aggiunge il tasso di natalità più basso rispetto alla media nazionale (6,3% a fronte del 6,8%) e un’età della prima gravidanza che si attesta intorno ai 32 anni, con una carenza di servizi nell’ambito di assistenza all’infanzia (è 16esima) seria al punto che la regione è sotto la lente d’ingrandimento del Ministero dell’Istruzione per quel che riguarda i fondi del Pnrr destinati alla costruzione e ristrutturazione di asili nido, con circa 470 milioni di euro disponibili. Ma le candidature pervenute dai comuni lucani sono state meno di quelle attese.

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