Lavello, è deceduto l’operaio 36enne coinvolto nell’incidente in azienda

È deceduto ieri in tarda mattinata l’operaio 36enne rimasto gravemente ustionato due giorni fa mentre era al lavoro in un’azienda conserviera di Lavello (Potenza). La vittima era stata investita da un forte getto di calore. Trasportato dal 118 “Basilicata soccorso” prima all’ospedale San Carlo di Potenza e poi, a causa della gravità delle ustioni, al centro Grandi ustionati del Cardarelli del capoluogo campano, dove è avvenuto il decesso.

«Il tema della sicurezza deve essere prioritario, basta col registrare eventi di questo genere, anche mortali». È la presa di posizione della Cisl e Fai Cisl di Basilicata, attraverso le parole di Vincenzo Cavallo e Giuseppe Romano, rispettivamente segretario generale della Cisl e Fai Cisl, rispetto a quanto accaduto all’interno della Eugea Mediterranea a Gaudiano di Lavello, con la morte di un operaio e il ferimento, dopo poche ore dal primo incidente, di una donna che stava lavorando.

Per Cavallo e Romano non è più possibile continuare a registrare eventi di questo genere, sono oramai incommentabili. «È necessario, invece, costruire ed affermare una cultura della sicurezza che diventa patrimonio di tutti e normale prassi consolidata, a partire dalla valorizzazione effettiva della figura dell’RLS – Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza – che a volte anche quando presente non viene messo nelle condizioni di lavorare in modo agevole».

I due segretari hanno rimarcato l’esigenza di «lavorare di più sugli aspetti della prevenzione e dare più competenze sotto il profilo formativo. È questa la via giusta. Ogni volta che accadono fatti del genere ci troviamo a commentare, può sembrare un rito inutile, ma per smentire questa condizione allora è necessario cambiare direzione e mettere in rete tutti i soggetti deputati alla sicurezza, in modo da costruire una condizione strutturata di soggetti specialisti che in ogni posto di lavoro siano in grado di analizzare e risolvere in tempo criticità da cui possono derivare incidenti», hanno concluso Cavallo e Romano.

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