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L’appello natalizio dei vescovi per ridare speranza alla Basilicata

L’appello dei vescovi lucani «per ridare speranza alla nostra gente», suscita diverse reazioni tra le istituzioni e le associazioni territoriali. I vescovi della Basilicata hanno lanciato un appello per affrontare la grave crisi economica e sociale che colpisce la regione, particolarmente nei settori strategici come l’automotive che ha in Stellantis, una delle realtà occupazionali tra…

L’appello dei vescovi lucani «per ridare speranza alla nostra gente», suscita diverse reazioni tra le istituzioni e le associazioni territoriali. I vescovi della Basilicata hanno lanciato un appello per affrontare la grave crisi economica e sociale che colpisce la regione, particolarmente nei settori strategici come l’automotive che ha in Stellantis, una delle realtà occupazionali tra le più importanti.

L’esortazione

«È urgente una mobilitazione straordinaria dei mondi vitali della Basilicata», scrivono i prelati nel documento diffuso in occasione della prima domenica di Avvento – per riportare «al centro la dignità delle persone» e la «dimensione comunitaria».
Tanti i temi affrontati nell’appello dei vescovi lucani, a cominciare dalla pandemia per arrivare alle crisi geopolitiche ed economiche mondiali degli ultimi anni, che anche in Basilicata hanno aggravato le disuguaglianze e l’emigrazione giovanile. La conseguenza è l’impoverimento di molte famiglie e lo spopolamento di molti paesi.

Ci sono anche alcune priorità che i vescovi indicano e che riguardano lo sviluppo del territorio e fanno riferimento agli investimenti infrastrutturali per superare l’isolamento della regione, politiche industriali innovative per il rilancio dell’automotive e programmi di formazione per allineare le competenze alle sfide del mercato del lavoro. «Occorrono misure concrete per sostenere i giovani e le donne, garantendo loro opportunità stabili e dignitose», si legge nell’appello vescovile che si conclude con un invito «È tempo di agire in modo coordinato coinvolgendo istituzioni, parti sociali e cittadini, per costruire una Basilicata in cui crescita economica, giustizia sociale e tutela dell’ambiente camminino insieme».

Le reazioni

«Anche questa volta, come avvenuto nel recente passato per altre iniziative, l’appello dei vescovi lucani alle istituzioni e alla cittadinanza tutta, richiedendo un impegno corale per ridare speranza alla popolazione, in nome degli stessi valori, ci vede in “cristiana sintonia” condividendo analisi, riflessioni e indicazioni», lo evidenzia Saverio Lamiranda, ad Terre di Aristeo, sottolineando che tra i beni comuni – ambiente, acqua, riserve delle aree forestali, ecc. – sulla cui valorizzazione, per i vescovi, si può pensare alla ripartenza ci sono i borghi e le comunità locali da preservare e difendere dall’emergenza desertificazione che oltre ad essere sociale ed economica è soprattutto umana. Aggiunge Lamiranda «La nostra proposta di “Turismo di Comunità”, nelle sue diverse accezioni, da quella religiosa a quella civica e culturale potrebbe costituire una diversa, concreta ed efficace risposta per contribuire alla ricostituzione sociale, civile ed economica delle nostre comunità e soprattutto a ridare speranza ai nostri borghi. Per questo chiediamo a mons. Davide Carbonaro, presidente della Cei Basilicata, un incontro nel quale riproporre all’attenzione della Chiesa lucana il progetto del distretto ed avere uno scambio di idee sul presente-futuro delle comunità delle aree interne».

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