Scongiurare il rischio della chiusura del Centro Geriatrico di Matera per salvaguardare i 20 lavoratori e non provocare gravi disagi ai pazienti e alle loro famiglie. È quanto si augura la Fp Cgil in vista dell’8 marzo prossimo, data in cui si riunirà la Commissione Regionale designata ad hoc per la verifica dei requisiti per l’accreditamento del Centro.
Il sindacato non ha nascosto il suo disappunto verso la Regione Basilicata accusata di «muoversi, ancora una volta, solo a seguito di una emergenza in un settore, quello della terza età, in cui la Regione brilla per la sua assenza».
Fp Cgil ha evidenziato come la Basilicata si caratterizzi per essere la regione con il più alto indice di vecchiaia nel Mezzogiorno, ma nonostante questo dato, non vengono messe in campo delle politiche a favore della categoria.
«La situazione critica in cui versa il centro Geriatrico di Matera, che in verità è comune a tutte le strutture per anziani, non ha fatto altro che portare alla ribalta quello che è l’immobilismo istituzionale che caratterizza questa Regione», ha specificato il sindacato secondo cui il mancato accreditamento, il tema dell’aumento delle tariffe come anche il rincaro dei costi energetici sono tutti temi che finiscono per gravare innanzitutto sulle famiglie degli anziani e dei più fragili con l’aumento delle rette.
A detta di Fp Cgil lo stress-test della crisi pandemica ha fatto emergere come ci sia la necessità di ripensare il sistema del welfare pubblico, pensando all’aumento dei bisogni sociali, ai bisogni assistenziali e ai bisogni sanitari.
Per questo occorre «un intervento di sistema. Inseguire il singolo problema, la singola questione posta ci aiuta nell’immediato, in attesa della prossima emergenza. Ecco perché è necessario un intervento di sistema che lavori all’integrazione delle due gambe su cui poggia il welfare Lucano: il socio assistenziale e il socio sanitario, senza commettere l’errore di confonderli o peggio ancora sovrapporli», ha poi concluso il sindacato.
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Di Flavia Di Maio9 Novembre 2024