«Il rapporto dell’Ispettorato nazionale del lavoro nell’anno 2021 conferma che l’irregolarità è diffusa anche in Basilicata. Su 2.268 ispezioni definite, 1.204 sono risultate irregolari». Questo l’allarme lanciato da Vincenzo Tortorelli, segretario Uil Basilicata sul tema dell’irregolarità sul lavoro oramai oltre il 50% in terra lucana.
La situazione più allarmante è ancora nel comparto edilizia con 803 ispezioni e 513 irregolari (63,8%); a seguire l’industria (52,6% di irregolarità), terziario (50,1%) e agricoltura (38,5%). Inoltre al Sud si concentra la più alta quantità di lavoratori in nero sul totale dei lavoratori interessati da irregolarità. A livello regionale, gli indici più elevati sono stati rilevati in Calabria (59%), Campania (45%), Puglia (41%), Molise (39%), Basilicata (35%).
Il segretario ha evidenziato come l’ispettorato stia facendo buon, ma «servono ancora più ispettori, almeno una decina subito in Basilicata, e più ispezioni sul territorio e nelle aziende, perché, al netto dei controlli effettuati, tutte le regioni del Sud presentano altissimi tassi di irregolarità lavorativa e di lavoro nero», ha specificato.
Per Tortorelli «edilizia, terziario, industria continuano ad essere i settori dove più alto è il tasso di irregolarità lavorativa. L’azione dell’attività ispettiva dovrà quindi continuare a tutela delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori di questi settori», ha aggiunto.
A detta del numero uno della Uil di Basilicata il ruolo che può svolgere il corpo ispettivo a tutela dei diritti, della salute, della sicurezza, delle lavoratrici e dei lavoratori, è fondamentale per restituire dignità al lavoro. «Da ultimo, riteniamo che si debba ritornare alla vecchia prassi di incontri tra ispettorato e parti sociali, poiché pensiamo che più ci si confronti, migliori saranno le soluzioni per affrontare i problemi del nostro mercato del lavoro», ha poi concluso Tortorelli.