Sono tante le difficoltà relative al reperimento per le professioni specializzate della pasticceria, panetteria e produzione di pasta fresca artigiana. A lanciare l’allarme è Confartigianato Basilicata che interviene in contemporanea con la settimana di Pasqua che segna l’impennata di consumi dei prodotti della tradizione e, in particolare, quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In terra lucana, dai dati di Confartigianato, manca il 25% dei pasticcieri e la situazione potrebbe peggiorare in maniera significativa nei prossimi mesi.
Dal report dell’associazione, nella penisola italiana sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 50 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario, mentre sono circa 400 quelle nella regione lucana, di cui 250 in provincia di Potenza e 150 in quella di Matera. «Negli anni passati – ha sottolineato Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera – ci sono stati “simboli al femminile” di apertura di nuovi laboratori artigiani di pasticceria, come è avvenuto a Rotondella e a Teana, a riprova che la passione per l’arte dolciaria è una molla del coraggio femminile a fare impresa». Ma, a detta della presidente, siamo ancora lontani dalle reali necessità di ricambio generazionale in laboratori che vedono ancora titolari artigiani d’età media over 60 anni e che non riescono a trovare giovani disponibili a fare gli apprendisti e ad imparare il mestiere. «È sempre l’apprendistato lo strumento per avvicinare i giovani al lavoro che è carente. Di questo passo il rischio di ulteriori chiusure di pasticcerie, come già avvenuto in piccoli paesi, è sempre maggiore», ha rimarcato ancora la materana.
A questo si aggiunge anche il fatto che i prezzi della pasticceria fresca salgono della metà rispetto all’alimentare: la crisi combinata di materie prime e dell’energia hanno ribaltato effetti pesanti sul comparto dolciario e specialmente sulle pasticcerie, le quali reagiscono con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari e inferiore alla media europea. A febbraio 2023 le quotazioni internazionali dei cereali in euro, registrano una crescita del 34,9% su base annuale e risultano superiori dell’83,4% al livello del 2019.
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Di Redazione16 Novembre 2024