Sarà Lagonegro il cuore lucano in cui Libera Basilicata celebrerà oggi la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. L’evento in terra lucana avverrà dalle ore 9.30 nel cinema “Iris” di una cittadina che, come avvenne un anno fa per Scanzano Jonico, non è stata una scelta causale: si tratta di una comunità, quella lagonegrese, scossa da un terremoto giudiziario che lo scorso autunno ha prodotto anche il commissariamento del Consiglio comunale. Da mesi, nel territorio, Libera insieme alle parrocchie locali e in collaborazione con don Marcello Cozzi sta portando avanti un percorso di confronto e riflessione sulle tematiche relative alla legalità organizzando incontri mensili che termineranno ad aprile.
“È possibile’’ è lo slogan selezionato per l’edizione 2023: l’obiettivo è quello di farci riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale. «La parola “possibile” deriva da “potere” e indica ciò che si può realizzare, ciò che può accadere. Oggi ci troviamo su un sentiero oscuro, dove talvolta non ci sono neanche le stelle a farci da guida. Sappiamo che “è possibile” superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà».
Nella giornata più lunga per Libera Basilicata e, alla luce della gravità dei fatti di Steccato di Cutro, la solenne lettura dei nomi delle 1069 vittime comprenderà anche gli 88 migranti che hanno perso la vita nel naufragio sulle coste calabresi. «Leggeremo i nomi dei migranti perché riteniamo che dietro quei morti nei nostri mari ci siano sempre degli interessi e dei poteri forti. Noi non possiamo e non vogliamo dimenticare che i naufragi e i respingimenti sono il frutto di una diffusa cecità e sordità etica».
Una giornata di arrivo ma anche di ripartenza per il nostro agire. Oggi partirà anche un gemellaggio con l’associazione ‘’Penelope’’, nata nel 2002 da un’idea di Gildo Claps, fratello di Elisa Claps, scomparsa a Potenza nel 1993, il cui corpo fu ritrovato 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, luogo dal quale si erano perse le sue tracce. L’associazione nasce dall’esigenza di dare sostegno a tutte le persone che si ritrovano catapultate nel limbo della scomparsa di un proprio parente o amico, pertanto, con questo naturale gemellaggio, nella cerimonia saranno letti anche nomi di persone svanite nel nulla e su cui la speranza è che si faccia presto luce: «Pronunciare i nomi è un impegno verso i familiari, verso la società civile, ma prima ancora di più, verso le nostre coscienze di cittadini che vivono il proprio tempo senza rassegnazione».