Invalsi, Sud in coda: male in matematica e in italiano. Il divario col Nord resta incolmabile

Problemi nell’apprendimento della matematica al Sud, permanenza di ampi divari territoriali, peggioramento in italiano al termine della scuola media al Nord, ma studenti bravi in inglese e miglioramento del dato sulla dispersione scolastica. È quanto emerso dal Rapporto Nazionale Invalsi 2024, illustrato ieri alla Camera dei deputati alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Lo scenario

Le prove si sono svolte dal primo marzo al 31 maggio 2024 e hanno coinvolto 2.445.000 studenti e 12.215 istituti scolastici. Le rilevazioni vengono effettuate al secondo e quinto anno della primaria, al terzo della secondaria di primo grado, al secondo e quinto della secondaria di secondo grado con prove di italiano, matematica e inglese (tranne al secondo anno della primaria e della secondaria, dove l’inglese non c’è). Il rapporto 2024 dice che c’è un’inversione di tendenza dei risultati in Italiano e matematica degli allievi di II primaria: è in crescita la percentuale di studenti che raggiungono almeno il livello base. In V primaria, ad eccezione dell’italiano, dove i risultati sono stabili, in matematica e in inglese si riscontra un miglioramento, con una crescita statisticamente significativa per l’inglese. Si rileva, ancora, una differenza di risultati tra scuole e tra classi più accentuata nel Mezzogiorno, soprattutto in matematica e nella prova di listening. Questo si riflette sui gradi scolastici successivi. Nella scuola secondaria di primo grado i risultati delle prove CBT (Computer Based Testing) confermano che si è fermato il calo in Italiano e matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma non c’è ancora una significativa inversione di tendenza. In netto miglioramento, invece, i risultati di inglese.

Nord e Sud a confronto

I divari territoriali rimangono ampi: in alcune regioni della macro-area Sud un maggior numero di allievi raggiunge risultati molto bassi. Quanto alle superiori, al secondo anno peggiorano rispetto al 2023 le performance in Italiano (soprattutto al Sud) e sono praticamente stabili in matematica. La quota di allievi e allieve che raggiunge il livello base in matematica si riduce ulteriormente al Sud, evidenziando una vera e propria emergenza nell’apprendimento della disciplina. In linea di massima, però, al termine della scuola superiore c’è un apprezzabile e generalizzato miglioramento rispetto agli anni passati in tutte le discipline osservate. A fronte di dati che possono essere letti in molti modi ma certamente non sono molto rassicuranti sulla riduzione dei divari Nord-Sud, Valditara promuove la scuola italiana e promuovere anche ciò che il suo dicastero sta facendo per renderla più performante e al passo con i tempi: Agenda Sud, Agenda Nord, riforma degli istituti professionali, potenziamento dell’italiano per stranieri e della didattica innovativa. L’obiettivo, ha detto il ministro, è «modernizzare la didattica anche attraverso l’intelligenza artificiale, senza dimenticate il ruolo fondamentale dei docenti». Se la funzione dei dati è quella di portare alla luce fenomeni poco evidenti, come ha detto il presidente Invalsi, Roberto Ricci, allora uno degli indicatori più importanti della rilevazione è quello relativo alla dispersione implicita. Il dato misura la percentuale di studenti che terminano la scuola senza avere le competenze di base. In Italia la dispersione scolastica implicita è del 6,6%, in calo rispetto al 2023 (8,7%). Rimane sopra il 10% solo in Campania e Sardegna. La somministrazione dei test 2024 d parte dell’Istituto di ricerca romano è costata allo Stato 4,6 milioni di euro.

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