«Come ho avuto già modo di dire in occasione di una fuga di notizie di qualche mese fa, agli inizi di marzo 2020 ho partecipato a una riunione istituzionale presso la prefettura di Potenza insieme all’allora Prefetto di Matera, che risultò poi immediatamente positivo. Come da prassi, tutti i partecipanti dell’epoca sono stati sottoposti a tampone per limitare l’eventuale diffusione del contagio». Queste le parole del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi dopo la polemica nata nelle ultime ore in merito all’inchiesta dei tamponi “vip”.
Il governatore ha specificato che in quella riunione erano presenti i rappresentati delle ASL, del Dipartimento Salute, delle forze dell’Ordine e tutti sono stati sottoposti a controllo, «non certo perché “VIP”, bensì era un obbligo, cui nessuno poteva sottrarsi».
Bardi, quindi, rispedisce al mittente le accuse e specifica che «in due date successive, sono entrato in contatto con due persone positive e per tale motivo sono stato sottoposto a tampone, come previsto per tutti i cittadini. E mi preme ricordare che ho ricevuto il mio vaccino previa prenotazione in piattaforma, come tutti i lucani. È tutto agli atti».
Sulla vicenda dove presto verrà fatta chiarezza, il presidente ha voluto evidenziare come «i tamponi, dato l’elemento emergenziale, sono stati effettuati personalmente dal Direttore sanitario dell’ASP, che ringrazio, non sottraendo in tal modo personale sanitario alla normale attività in favore dei cittadini. Non sono stati nemmeno “sottratti” tamponi ai cittadini, data la notevole disponibilità e considerando anche che all’epoca il laboratorio del San Carlo processava meno tamponi rispetto alle sue capacità».
Pertanto Bardi ribadisce anche la totale fiducia nella magistratura e la completa disponibilità nei confronti degli inquirenti per fare chiarezza su una vicenda che «addolora molto e che riguarda un periodo – la pandemia – che ha segnato profondamente la mia vita» ha concluso.
Guido Tortorelli