Inchiesta sulla sanità lucana, Bardi e gli assessori: «Siamo innocenti. Il nostro operato fu legittimo»

«La Giunta ed io siamo pienamente fiduciosi in una rapida risoluzione della vicenda, con il riconoscimento della legittimità del nostro operato». Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia), a distanza di qualche ora dal suo rinvio a giudizio, deciso venerdì dal gup di Potenza, Francesco Valente, nell’ambito di un’inchiesta del 2022 sulla sanità lucana, dice la sua con un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta lucana. «Ricordo – ha detto ancora – che si tratta di programmazione finanziaria e conseguente riparto delle risorse finanziarie alle Aziende sanitarie, programmazione di competenza esclusiva del Dipartimento salute e di cui la Giunta regionale si limita a prendere atto, cosa che è stata fatta. Una programmazione, peraltro, già riconosciuta corretta in sede di approvazione e successiva verifica del bilancio», ha concluso.

Gli imputati

Con Bardi, sono stati rinviati a giudizio quattro assessori lucani in carica all’epoca dei fatti: il senatore Gianni Rosa (FdI), l’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo (FI) e i consiglieri regionali Francesco Fanelli (Lega) e Rocco Leone (FdI). I cinque dovranno comparire dinanzi al tribunale di Potenza il prossimo 20 gennaio. Bardi, rieletto alla guida della Regione Basilicata il 22 aprile, deve rispondere di concorso in induzione a dare o promettere utilità.

Nell’inchiesta, la ristrutturazione dell’ospedale di Lagonegro, la gestione dei tamponi durante la prima fase della pandemia, la rimozione dell’ex direttore generale dell’ospedale San Carlo. La prima svolta nella vicenda giudiziaria, scaturita da una denuncia presentata dall’ex direttore generale dell’ospedale “San Carlo” Massimo Barresi, risale al 7 ottobre 2022, quando finirono in carcere Francesco Piro, capogruppo di FI in Consiglio regionale, e ai domiciliari Maria Di Lascio, ex sindaca di Lagonegro. Proprio il progetto di ristrutturazione dell’ospedale rappresentava uno dei tre filoni dell’inchiesta. Il secondo su irregolarità nella gestione dei tamponi durante la prima fase della pandemia: alcuni esponenti dell’amministrazione regionale avrebbero avuto accesso ai test anti-Covid «in assenza dei rigidi presupposti all’epoca richiesti dalla normativa». Il terzo, per il quale è stato disposto il processo, riguardava il caso Barresi.

Le altre reazioni

«In relazione alle vicende giudiziarie che hanno colpito il presidente Bardi e diversi componenti della Giunta, l’auspicio è che questi possano chiarire nelle sedi opportune le proprie posizioni. Bardi e la sua maggioranza attuale invece, devono immediatamente rendere conto sulla crisi idrica che sta esasperando cittadini ed operatori economici serviti dalla Camastra». Lo afferma il segretario del PD Basilicata, Giovanni Lettieri. La coordinatrice di FI Basilicata, la ministra Elisabetta Casellati e il gruppo dirigente del partito, invece, esprimono fiducia nell’operato della magistratura e vicinanza: «Confidiamo che il processo faccia rapidamente chiarezza nell’interesse delle istituzioni e delle persone coinvolte».

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