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Fuochi della Festa, consigliere Braia (Iv) sbotta: «Dico no ai divieti a convenienza»

«Si penalizzerebbe una comunità e l’unica associazione che rispetta le regole». È il commento del consigliere regionale, Luca Braia, dopo l’allarme lanciato dall’associazione Maria Santissima della Bruna relativo ai fuochi della festa che probabilmente non si svolgeranno a Murgia Timone, così come vuole la tradizione materana.Per Braia la Regione deve «uscire dallo stallo e concludere…

«Si penalizzerebbe una comunità e l’unica associazione che rispetta le regole». È il commento del consigliere regionale, Luca Braia, dopo l’allarme lanciato dall’associazione Maria Santissima della Bruna relativo ai fuochi della festa che probabilmente non si svolgeranno a Murgia Timone, così come vuole la tradizione materana.
Per Braia la Regione deve «uscire dallo stallo e concludere positivamente e con immediatezza, l’istruttoria per autorizzare lo spettacolo pirotecnico ad oggi negato che si attende da 3 mesi».

A detta del consigliere non esiste nessun divieto esplicito imposto da delibere regionali e da direttive comunitarie rete natura 2000 per la realizzazione dei fuochi pirotecnici nella zona incriminata ma, per ogni azione potenzialmente impattante, va effettuata una Valutazione di Incidenza Ambientale. «L’area da dove partirebbero i fuochi e per la quale viene richiesta la Vinca è diversa dal passato, è ampia circa 8 ettari ed è caratterizzata esclusivamente da seminativo. L’assessore Latronico e gli uffici preposti ne sono informati dal 27 marzo scorso. E questo al netto del “sentito parere del Parco” (negativo anche quest’anno!), bisogna ricordare che lo stesso, seppur obbligatorio, è comunque non vincolante», ha specificato ancora il materano.

Secondo Braia occorre definire un nuovo programma di spettacolo pirotecnico con parziale riduzione degli effetti sonori mitigando le incidenze, oltre a scegliere un luogo di realizzazione e produzione degli effetti, luminosi e sonori, idoneo e sicuro dal punto di vista ambientale che migliori quindi la prevenzione e la sicurezza dei luoghi. «Dopo 12 mesi siamo allo stesso punto. Avevamo chiesto lo scorso anno all’assessore Latronico l’avvio di un tavolo di concertazione regionale tra dipartimento ambiente e tutte le aree protette per la condivisione delle modalità con cui autorizzare in sicurezza e totale legalità, con opportune deroghe a norme e regolamenti in linea con le direttive europee. Stiamo ancora aspettando», ha poi concluso l’esponente di Italia Viva.

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