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Fannulloni o stakanovisti? Ecco quanto si impegnanoi nostri deputati e senatori

C’è chi non ha quasi mai saltato una votazione, come i senatori baresi di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo e Filippo Melchiorre, e chi, come il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, risulta presente alla Camera solo in poco meno del 35% dei casi. Ecco il quadro che emerge dall’analisi di votazioni, missioni e congedi…

C’è chi non ha quasi mai saltato una votazione, come i senatori baresi di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo e Filippo Melchiorre, e chi, come il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, risulta presente alla Camera solo in poco meno del 35% dei casi. Ecco il quadro che emerge dall’analisi di votazioni, missioni e congedi di cui sono stati protagonisti i vari parlamentari pugliesi e lucani fino al 30 settembre scorso, quindi a poco meno di un anno dall’insediamento del governo guidato dalla presidente Giorgia Meloni.

I criteri

L’assiduità dei parlamentari è calcolata sulla base del numero di votazioni alle quali ciascuno di loro partecipa. A ogni votazione un deputato o senatore può risultare presente, assente o in missione. Che cosa vuol dire essere in missione? Significa che il parlamentare è chiamato ad affrontare altri impegni istituzionali che non gli consentono di essere presente in Aula al momento della votazione. È il caso, per esempio, degli esponenti pugliesi del Governo: il ministro salentino Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) ha partecipato solo al 220 delle 3.429 votazioni svoltesi a Montecitorio dal 13 ottobre 2022 al 30 settembre 2023, ma in 3.024 circostanze si trovava in missione, con la conseguenza che la somma delle votazioni alle quali ha preso parte e delle missioni in cui è stato impegnato lo fanno risultare presente addirittura nel 94,6% dei casi. Idem per il sottosegretario terlizzese Marcello Gemmato (FdI), presente nell’89,91% dei casi di cui il 75,3 coincide con missioni. Il ragionamento vale anche per due senatori come il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, esponente barese di Forza Italia, e il ministro leghista Matteo Salvini, nato in Lombardia ma formalmente eletto in Puglia: l’unica differenza è che Palazzo Madama non fornisce i dati relativi ai propri “inquilini” che rivestano incarichi di governo.

Qui camera

Chi è, dunque, il deputato pugliese o lucano con la più alta percentuale di presenze? I primi tre gradini del podio sono occupati da esponenti di Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni. Medaglia d’oro al tarantino Giovanni Maiorano, che ha partecipato addirittura al 98,92% delle votazioni svoltesi a Montecitorio nell’ultimo anno. Alle sue spalle l’andriese Mariangela Matera, presente nel 97,73% dei casi, e il foggiano Giandonato La Salandra, forte del suo 97,64%. Buone performance anche per il leccese Andrea Caroppo di Forza Italia e il barese Ubaldo Pagano, che fanno segnare rispettivamente il 95,92 e il 94,34% di partecipazioni alle operazioni di voto in Aula.

Il deputato pugliese meno presente è l’ex premier Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, che ha partecipato solo al 34,38% delle votazioni disertandone addirittura il 65,62 e risultando assente giustificato nel 48,35% dei casi. Male anche l’ex ministra Mara Carfagna di Azione, salernitana ma eletta in Puglia, che non va oltre il 45,73% di presenze. E non brilla l’ex ministro Enzo Amendola, anch’egli campano ma eletto col Partito democratico in Basilicata, che si ferma poco prima del 73% tra votazioni, missioni e congedi.

Qui senato

Al Senato come alla Camera, sono tre meloniani a occupare i vertici della classifica degli esponenti politici più “sul pezzo”. Il cassanese Ignazio Zullo e il barese Filippo Melchiorre (quest’ultimo anche consigliere comunale di Bari dove spesso e volentieri risulta assente) totalizzano addirittura il 100% tra presenze, missioni e congedi, seguiti dal lucano Gianni Rosa che si ferma al 99,97. “Brillano” anche le foggiane Anna Maria Fallucchi di Fratelli d’Italia (98,99%) e Gisella Naturale del Movimento Cinque Stelle (98,41%). A far registrare performance negative sono il biscegliese Francesco Boccia, capogruppo del Pd in Senato che supera di poco l’84% di presenze totali, e Mario Turco del Movimento Cinque Stelle, tarantino ma eletto in Basilicata, fermo a poco più dell’80%.

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