SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Esplosione a Calenzano, a Sasso di Castalda e Cirigliano lutto cittadino per i funerali delle due vittime lucane

Sarà lutto cittadino a Sasso di Castalda, comune di circa 700 abitanti in provincia di Potenza, e a Cirigliano, piccolo centro in cui vivono circa 300 persone nel Materano, in occasione dei funerali di Gerardo Pepe, 45 anni, e Franco Cirelli, 50 anni, vittime dell'esplosione del deposito Eni di Calenzano del 9 dicembre scorso. I…

Sarà lutto cittadino a Sasso di Castalda, comune di circa 700 abitanti in provincia di Potenza, e a Cirigliano, piccolo centro in cui vivono circa 300 persone nel Materano, in occasione dei funerali di Gerardo Pepe, 45 anni, e Franco Cirelli, 50 anni, vittime dell’esplosione del deposito Eni di Calenzano del 9 dicembre scorso.

I funerali dei due lucani si svolgeranno domani mattina. Alle 10, a Sasso di Castalda, quello di Pepe. Mezz’ora dopo, a Cirigliano, le esequie di Cirelli.

In Toscana, intanto, proseguono le indagini per far luce su quanto accaduto nel deposito, già sotto sequestro, che sarà fermo per due mesi per lo svolgimento di una consulenza tecnica affidata dalla procura di Prato a un pool di specialisti, che dovranno anche tener conto anche del rispetto dei piani di sicurezza.

Oltre ai comportamenti adottati, infatti, è proprio il piano d’emergenza a esser messo sotto accusa.

Gli esperti nominati dalla procura, e organizzati in due collegi – uno con gli specialisti di esplosivi (sono due), l’altro con tecnici esperti di impianti industriali e di sicurezza sul lavoro (quattro) -, hanno 60 giorni per consegnare la relazione sugli impianti e sulle misure di sicurezza, nel frattempo l’attività di stoccaggio e distribuzione carburanti resta ferma. Le loro valutazioni possono aiutare gli inquirenti a individuare i comportamenti, attivi o omissivi, che abbiano eventualmente contribuito a causare lo scoppio, i cinque morti, i 26 feriti.

Nell’inchiesta si profilano all’orizzonte diverse, possibili, posizioni di garanzia ma prima i pm devono comprendere sia i rischi generici sia i rischi specifici. Quelli derivati dalla gestione generale del deposito o quelli dovuti all’attività di cantiere, specie laddove c’erano manutenzioni, dove si potrebbe esser generata l’esplosione. Quindi saranno riportati alle condotte di chi era preposto alle diverse gestioni o mansioni.

La procura ha anche focalizzato il suo interesse su tre corsie di carico, la 5, la 6, la 7, dette baie, nel gergo merci. Secondo un’ultima ricostruzione, la baia 6 è quella dov’è avvenuta l’esplosione; nella corsia 7 c’era un’autocisterna; alla 5 era prevista una manutenzione all’aspirazione dei vapori. Sono pochissimi metri di distanza. Risulta che tra la corsia 6 e la 7 al momento dello scoppio era in corso una manutenzione a una condotta di carico dei carburanti.

Inoltre, riguardo alla baia 5 è da stabilire se la manutenzione era già iniziata quando c’è stata l’esplosione, o se l’intervento al recupero vapori doveva ancora cominciare, come invece ha sostenuto l’Eni. Tale manutenzione straordinaria era prevista la mattina del 9 dicembre insieme all’altra alla condotta tra la corsia 6 e la 7.

ARGOMENTI

basilicata
calenzano
esplosione
franco cirelli
gerardo pepe
lutto cittadino
sasso di castalda

CORRELATI

array(3) {
  [0]=>
  int(398840)
  [1]=>
  int(398521)
  [2]=>
  int(397971)
}

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!