L’intento era ridurre la forza lavoro alla Natuzzi, senza esodi traumatici per nessuno. E, allo stesso tempo, aiutare coloro che puntano ad uno scivolo verso la pensione. È stato questo il ruolo svolto dal Coordinamento Cobas-Lp che ha concluso un’intesa con l’azienda, per la firma di un addendum al Contratto di espansione sottoscritto lo scorso 11 luglio presso il ministero del Lavoro. Se il Contratto di espansione permette l’accesso alla pensione ad 84 lavoratori, fino a 60 mesi prima rispetto ai termini previsti dalle norme vigenti in materia pensionistica, il successivo addendum «si è reso necessario – scrive il sindacato – in seguito ad un surplus di richieste di pensionamento giunte all’azienda entro il 30 agosto, data ultima per presentare domanda di interessamento all’uscita dal lavoro anticipata.
Infatti, sono state 184 le maestranze che hanno inoltrato istanza di adesione. Tuttavia, Natuzzi Spa e Organizzazioni sindacali hanno individuato la soluzione più equa per gestire l’eccesso di richieste rispetto alla capienza possibile di scivolo pensionistico, dando precedenza a coloro i quali hanno effettivamente i requisiti per l’adesione al CdE ed accantonando le domande di chi può tranquillamente andare in pensione senza altri strumenti anticipatori e di chi è lontano dalla pensione oltre 60 mesi». Previsto anche un meccanismo di ripescaggio dei dipendenti presentatori di domanda, qualora ci fossero in seguito defezioni tra i selezionati in prima istanza dall’azienda.
«Durante i vari confronti di fine agosto con l’azienda – dicono – si è colta l’occasione per fare un punto in merito al percorso formativo che Natuzzi Spa si è impegnata ad attuare. Quest’ultima ha illustrato e specificato che prima della chiusura estiva erano stati formati 1.034 lavoratori, dunque ne restano da formare altre 798 unità: di questi i residenti nell’area che va da Manduria (Taranto) alla Val Basento (Matera) apprenderanno la formazione professionale presso il sito di Ginosa, nel periodo Settembre-Ottobre 2023. Quindi, si avvicina la riapertura definitiva dell’importante sito ginosino, di cui Cobas-Lp ha sempre premuto affinché avvenisse al più presto».
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Di Redazione24 Novembre 2024