Esclusiva: il presidente lucano Vito Bardi su gas, assistenza medica, asm, imprese e pnrr

Disponibilità, responsabilità e senso pratico. Sono i tre elementi messi in campo dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il quale ribadisce il duro impegno necessario a cercare le soluzioni idonee per superare la grave crisi sanitaria in corso. Il governatore ha accettato la delicata sfida, convinto di poter replicare il successo del “modello Basilicata”, ottenuto con la misura del bonus gas ai lucani. Dunque il presidente confida nel proprio lavoro e annuncia una nuova era, quella del cambiamento, per il territorio lucano.

Il 2022 è stato l’anno del bonus gas. Quanto è soddisfatto della misura? Qual è stato il segreto del “modello Basilicata”?

«Sono molto soddisfatto ed anche orgoglioso della misura che abbiamo ideato e messo in atto. Per la prima volta i lucani ottengono vantaggi indubbi dalle compensazioni ambientali. Il nostro modello è molto semplice: con il recente rinnovo degli accordi con le compagnie entreranno nelle casse della Regione 1 miliardo e 200 milioni in 10 anni, che produrranno un beneficio diretto e immediato, senza intermediazioni politiche, per tutti i cittadini lucani: uno sconto che azzera il costo del gas ed equivale al 65% della bolletta delle famiglie. E poi ci sono gli incentivi per l’acquisto di impianti rinnovabili per quanti non sono allacciati alla rete del gas. Perché non bisogna perdere di vista gli obiettivi della transizione energetica». 

Pronti via e il 2023 comincia con lo stop alle prestazioni della specialistica ambulatoriale accreditata. Un grave danno per la comunità lucana.

«Siamo in attesa che le ASL completino i conteggi relativi agli ultimi tre mesi dell’anno. Non abbiamo mai fatto venire meno la disponibilità al confronto. Io stesso ho incontrato più volte gli operatori e lo faremo nuovamente a partire dal prossimo 11 gennaio. Quello delle prestazioni sanitarie erogate dalle aziende private in regime di convenzione è un problema antico e molto complesso, non lo abbiamo inventato noi».

Anche la sanità pubblica è in sofferenza. Come pensa di rilanciare e superare le numerose criticità? In questi mesi di annunci relativi al potenziamento, i lucani continuano a scendere in piazza per manifestare contro i disservizi. Cosa non sta andando?

«Veniamo da tre anni di pandemia, il servizio sanitario è stato sotto stress in tutta Italia. Oltre alle indispensabili attività di assistenza e cura delle persone colpite dal covid, abbiamo cercato di costruire le risposte ai problemi vecchi e nuovi della sanità, avviando la stagione dei concorsi per il personale, riprogrammando i servizi territoriali per alleggerire la pressione sugli ospedali. Cercando cioè di avvicinare il servizio sanitario ai bisogni dei cittadini. Non è cosa facile ma abbiamo accettato la sfida, che grazie ai fondi del PNRR vedrà nei prossimi mesi ingenti investimenti. Noi insomma continuiamo ad assumerci le nostre responsabilità ed a cercare soluzioni».

Nelle scorse ore l’Asm ha chiuso il bilancio di esercizio con un passivo da oltre 2 milioni di euro. Tanti esponenti politici hanno criticato fortemente la gestione del dg Pulvirenti, mentre lei ha deciso di affidare al dg anche la guida del Crob. Cosa pensa di questa situazione?

«Il tempo consentirà di fare chiarezza su ogni aspetto, da quelli di carattere tecnico amministrativo alle difficoltà e alle scelte che riguardano la gestione dei servizi sanitari. Ribadisco ancora una volta che il governo regionale è impegnato a sostenere la sanità pubblica con le scelte più idonee a valorizzare i presidi e le professionalità presenti in ogni area della regione, compreso l’ospedale di Matera che è un presidio importante e indispensabile per i cittadini di una vasta area e che verrà potenziato».

Lei ha annunciato che dopo il gas, intende lavorare per dare sconti sull’acqua alla comunità lucana. Quale sarebbe l’obiettivo?

«L’acqua è una grande risorsa che la Basilicata mette a disposizione di un’ampia area del Mezzogiorno. Dalla condivisione dei costi necessari per conservare questa risorsa possono venire risorse importanti che utilizzeremo con investimenti già programmati per migliorare gli impianti e le reti di distribuzione a beneficio di tutti i territori, diminuendo le perdite e gli sprechi, oltre che per produrre benefici diretti per i cittadini lucani».

I dati confermano come il problema dello spopolamento stia attanagliando ancora il territorio lucano. Cosa mette in atto il governo regionale per contrastare il fenomeno?

«La nostra è una regione molto vasta, con molti Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Viviamo quindi in maniera drammatica il tema dello spopolamento e ci stiamo attrezzando per affrontarlo su più fronti: migliorando ed estendendo la rete dei servizi a supporto delle aree interne, dalla sanità ai trasporti all’istruzione, promuovendo la creazione e il consolidamento delle imprese, che possono creare lavoro per i giovani, investendo sul turismo legato alla valorizzazione dei prodotti tipici, a partire da quelli alimentari, della natura e della cultura».

Le imprese lucane hanno vissuto momenti di grandi difficoltà per la pandemia e ora per la guerra in Ucraina. Quali le strategie di supporto dalla Regione per il presente? E per il futuro?

«Dopo le opportune e immediate iniziative di sostegno adottate nella fase della pandemia, siamo intervenuti con il bando per l’efficientamento energetico, i contratti di programma e l’avvio elle attività e dei bandi della ZES per creare nuove opportunità. Le prime risposte sono incoraggianti, si tratta di sollecitare il protagonismo di soggetti imprenditoriali che hanno mostrato una forte capacità di reagire alle difficoltà e di saper combattere con inventiva per stare sul mercato».

Oltre un miliardo e mezzo di risorse disponibili dal Pnrr per la Regione Basilicata. Come ci siamo preparati a queste sfide?

«Con la struttura regionale siamo riusciti a seguire tutti gli aspetti della fase preliminare. Ora però deve essere il ‘sistema Basilicata’, cioè le istituzioni, i privati e l’associazionismo, ad agire in maniera coordinata per non disperdere il patrimonio di idee e progetti messi in campo realizzando tutte le opere, a partire da quelle infrastrutturali, entro i tempi previsti».

Come immagina il 2023 della Basilicata?

«L’auspicio è che possa essere l’anno dell’inizio della nostra rinascita. Con il bonus gas, il bando per i non metanizzati, le iniziative di sostegno alle imprese e gli investimenti finanziati dal PNRR e destinati a cambiare il sistema infrastrutturale e la sanità, abbiamo gettato le basi per mobilitare l’insieme della società lucana, a partire dalle imprese».

In questa legislatura, lei ha superato diverse crisi e impasse con serenità e lucidità. Che voto darebbe al suo governo? Sarebbe pronto per una ricandidatura?

«Sono stato il primo presidente di centrodestra in Basilicata, dopo tanti anni di governi di centrosinistra, ed ho cercato di imprimere il segno del cambiamento richiesto a gran voce dai lucani. Su molti fronti sono contento di essere riuscito ad avviare il cambiamento. Credo che potrebbero esserci i presupposti per continuare, con una conoscenza ancora più approfondita delle persone e delle situazioni».

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